Anche a votare si potrà andare senza mascherina: l'obbligo resta soltanto per le scuole
Il governo ha deciso che domenica, per i cinque referendum, indossare il dispositivo di prevenzione è solo "fortemente raccomandato", mentre per gli studenti non ci sono concessioni: anche agli esami (di terza media e maturità) dovranno indossare la Ffp2. Nessuna risposta da Roma alle reiterate richieste di Trento e Bolzano per la fine della prescrizione negli istituti scolastici
LA RICHIESTA Trento e Bolzano al governo: adesso basta mascherine a scuola
IL GARANTE "In Trentino: in un mese oltre 400 richieste contro l'obbligo"
CRISANTI In questa fase dell'epidemia le mascherine utili solo a persone fragili
L'OBBLIGO Al lavoro ancora con la mascherina fino all'estate
ROMA. La mascherina resta "fortemente raccomandata" per accedere ai seggi e votare domenica prossima, quando sono in programma cinque referendum e il primo turno delle comunali, ma non sarà obbligatoria, e quindi sarà ammesso al voto anche chi ne sarà sprovvisto.
L'annuncio del Viminale è arrivato nel giorno in cui, invece, è stato confermato dal Tar del Lazio l'obbligo a scuola anche in occasione degli esami di terza media e di maturità, gli unici ambiti in cui resta in vigore la misura più restrittiva.
Nelle settimane scorse le Province autonome di Trento e di Bolzano si erano rivolte formalmente al governo centrale per chiedere una deroga sull'obbligo di mascherina a scuola, ritenuto scarsamente utile e molto penalizzante per gli studenti.
Le missive trasmesse al governo s dai due enti locali ono state due, analogo il loro contenuto: l'11 giugno quella firmata dagli assessori, due settimane dopo la medesima richiesta ribadita dai presidenti.
Ma da Roma nessuna apertura, anzi il silenzio: solo la conferma della linea dura (limitatamente, appunto, all'ambito scolastico).
A spiegare che il ministero della salute non ha dato alcun segnale dopo la duplice sollecitazione arrivata dalle due autonomie è stato, un paio di giorni fa, lo stesso assessore all'istruzione trentino, Mirko Bisesti, rispondendo a un’interrogazione in consiglio provinciale.
Nel frattempo arriva invece la decisione su esami e sessi, a pochi giorni dal voto e dopo una serie di polemiche che hanno riguardato, in particolare, la possibilità che l'obbligo della mascherina potesse ostacolare il raggiungimento del quorum del 50% di votanti per i cinque referendum sulla giustizia, come ha affermato il leghista Roberto Calderoli, in sciopero della fame assieme ai radicali per chiedere più attenzione al voto referendario, o addirittura una maniera per pilotare l'esito della consultazione, come sostiene il movimento Italexit per il quale l'obbligo di mascherina avrebbe dimostrato "la volontà di far votare domenica 12 giugno solo l'élite, che appoggia la gestione di questo governo".
In serata, ieri, 8 giugno, dal ministero dell'interno è stata diramata una circolare a tutti i prefetti dopo la sottoscrizione da parte dei ministri della Salute, Roberto Speranza, e dell'Interno, Luciana Lamorgese, "dell'addendum al protocollo sanitario e di sicurezza dell'11 maggio 2022 per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2022".
Le nuove misure, "in considerazione del mutato quadro epidemiologico", ha comunicato il Viminale, prevedono "l'uso fortemente raccomandato della mascherina chirurgica per l'accesso degli elettori ai seggi, per il solo esercizio del diritto di voto".
Resta perciò implicitamente ma chiaramente esclusa l'obbligatorietà.
L'unica circostanza nella quale la mascherina resta, per il momento, obbligatoria resta quella degi esami scolastici di fine anno, dopo che il Tar del Lazio ha dichiarato oggi legittima l'ordinanza con cui il ministero della salute, retto da Roberto Speranza, ha disposto l'obbligo per gli studenti di indossare la Ffp2 negli ambienti scolastici. Anche se non è escluso che la circolare del Viminale dedicata alle operazioni di voto potrebbe fungere da apripista per eventuali revisioni delle procedure anche in ambito scolastico.