Il dirigente rimosso, i colleghi criticano il Palazzo: "Una scelta che ci delude". Marzio Maccani aveva dubbi sulla sicurezza alla Music Arena
Dal personale del Servizio di polizia amministrativa una lettera a Fugatti, Failoni, al dirigente generale Nicoletti e ai dirigenti Bettotti e Comper: non solo solidarietà con l'ex responsabile silurato (dopo i no sul concerto di Vasco Rossi), ma anche una critica severa al comportamento dei vertici di piazza Dante
TRENTO. Non è soltanto una lettera di sincera e profonda vicinanza a Marzio Maccani. Quella scritta da colleghe, colleghi, collaboratrici e collaboratori dell'ex responsabile del Servizio di Polizia amministrativa della Provincia rimosso d'imperio e indirizzata a Fugatti, Failoni, al dirigente generale Nicoletti e ai dirigenti Bettotti e Comper è uno schiaffo in pieno volto ai vertici di piazza Dante.
Ben assestato e tutt'altro che scontato, da parte del personale del Servizio di Polizia amministrativa, vista la fine fatta fare al loro capo, segno non soltanto di vicinanza a Maccani ma anche di sincero - e comprensibile - sgomento per i metodi adottati.
«Assumersi la responsabilità delle proprie azioni e argomentazioni, con coscienza, coerenza ed onestà di pensiero (anche andando contro l'opinione dei più), è una colpa? La correttezza paga (soprattutto nelle relazioni positive con gli altri), il suo contrario forse dà risultati nell'immediato ma alla lunga è deleterio per qualsiasi professione, autonoma o dipendente».
Parole che pesano come macigni, che collaboratrici e collaboratori del Servizio di via Petrarca hanno messo nero su bianco, però, con la leggerezza (intesa come pregio, non come debolezza) di chi sa di avere la coscienza a posto.
«Al nostro Dirigente è stato tolto l'incarico che occupava da due anni, dopo una regolare procedura concorsuale, ma che aveva già svolto per circa tre decenni, autorizzando all'incirca 50mila eventi in provincia di Trento. La sua firma è anche su provvedimenti di grande rilievo», si spiega ancora nella missiva, che è stata firmata di proprio pugno da otto dipendenti provinciali.
«Visto che il provvedimento è classificato come documento riservato, a noi e alla cittadinanza non è dato sapere quali motivazioni abbiano portato a questa grave decisione. Possiamo dire che durante la nostra collaborazione con il dottor Maccani abbiamo potuto constatare come lui abbia sempre svolto il proprio lavoro con competenza, scrupolosità e preparazione professionale, maturata durante la sua lunga esperienza e pratica. E' un dirigente che sa fare, competente, qualificato, esperto e capace, di ciò consapevole. E, aggiungiamo, nel suo lavoro ha sempre dato il meglio di sé con il massimo impegno. E' sempre stato apprezzato per la sua professionalità, senso di servizio e giustizia versoi cittadini, soprattutto gli ultimi. Non si è mai limitato a fare solo lo stretto necessario, ma si è sempre dato da fare con impegno».
Un altro affondo ai vertici provinciali arriva dal passo successivo: «Non tutti i momenti sono lineari e sereni, talvolta si usano toni esasperati, ma questo capita a tutti, l'importante è potersi addormentare con la certezza di aver fatto le cose senza barare, senza ingannare, senza compiacere o per lo meno avendo agito sempre in buona fede. Dopo la sua rimozione ci siamo quindi interrogati su cosa veramente serva sul lavoro per essere apprezzati! Siamo rimasti smarriti, delusi e angosciati di questo provvedimento. Ci dispiace che la professionalità del dottor Marzio Maccani non sia stata vista dai vertici provinciali e siamo consapevoli che questa decisione procurerà alla nostra struttura grandi difficoltà».