Consorzi irrigui in allarme: «Sarà un'estate difficile, abbiamo un quarto dell’acqua di un anno fa e siamo solo a inizio estate»
L’assemblea è stata occasione per ribadire il «no» secco alle richieste di Veneto e Lombardia, l’assessore Tonina ribadisce lo sbarramento: «Si facciano i loro bacini, noi ci abbiamo pensato per tempo»
RICHIESTA L'Autorità del Po: "dovete darci una mano"
DECISIONE No allo stato di emergenza per il Veneto
RISPOSTA Tonina e il gran rifiuto a Zaia
TRENTO. L'oro blu del Trentino fa gola alle pianure vicine. Veneto e Lombardia già ad aprile, perdurante la situazione di siccità che ha accompagnato l'inverno, avevano chiesto l'acqua trentina. Ma al primo secco no pronunciato dal Trentino due mesi fa, ha fatto seguito un altro deciso diniego, ieri, nell'assemblea della Federazione dei Consorzi irrigui e di miglioramento fondiario:
«Veneto e Lombardia, costruitevi i vostri bacini di accumulo. Investite come abbiamo fatto noi negli ultimi 40 anni. Cambiate sistema di irrigazione, che è ancora a scorrimento». Un po' di amarezza, nelle parole del presidente della Federazione che riunisce ben 230 consorzi, l'uscente Ottavio Girardi: «Purtroppo, paradossalmente, avendo noi investito molto in passato, dai fondi del Pnrr riceveremo poco, rischiamo punteggi bassi per i finanziamenti».
Perché se i consorzi irrigui godono di buona salute economica e il bilancio è solido, le preoccupazioni a breve e lungo termine non mancano: «Rilascio dei flussi minimi vitali, carenza della risorsa idrica, prelievo vicino allo zero per molti enti» sono le sfide del presente, più che del futuro, nelle parole del presidente uscente Girardi. Che è anche convinto che ulteriori migliorie si possano fare, ma non miracoli.
D'accordo su nuovi invasi, cercando compromessi. Bene le fusioni tra consorzi irrigui troppo piccoli.
«Sarà un'estate difficile - la previsione dell'assessore all'ambiente ed energia, Mario Tonina - e l'acqua sarà un bene sempre più prezioso in futuro. Il Trentino è un esempio di buona gestione anche per altri territori. L'acqua è imprescindibile per uso potabile, per l'agricoltura, per produrre energia idroelettrica. Sapremo reagire alle difficoltà attuali, dovute a costi e siccità invernale. Le precipitazioni nevose sono state quasi nulle. Le regioni limitrofe ci hanno chiesto acqua già a inizio primavera, ma la Protezione civile nazionale non ha riconosciuto lo stato di calamità naturale. Certo, la situazione va monitorata: in molti bacini abbiamo solo il 25% di acqua rispetto a un anno fa. E abbiamo metà giugno, tutto luglio e agosto davanti».
«Fare sistema - la parola d'ordine per l'assessora provinciale all'agricoltura, Giulia Zanotelli, intervenuta in videocollegamento - tra Consorzi irrigui, Consorzio di Bonifica, Provincia, con un occhio al prossimo Psr». Il presidente Girardi, in sella dal 2007, ieri ha presieduto la sua ultima assemblea. Dopo 15 anni, ha deciso di non ricandidarsi.
È stato eletto il nuovo consiglio, rinnovato per un terzo, all'interno del quale nei prossimi giorni verrà scelto il suo successore. Ecco gli eletti: Pio Bettega (Primiero), Mauro Capra (Bassa Valsugana), Mauro Bianchi (Alta Valsugana), Gianni Bressan e Alessio Girardi (Valle dell'Adige), Marco Lona (Valle di Cembra), Stefano Deromedis, Luigi Fedrizzi e Giuseppe Pancheri (Valle di Non), Luciano Clementi (Valle di Sole), Michele Bella (Giudicarie), Natalino Signoretti (Alto Garda e Ledro), Marco Boschi e Ezio Saiani (Vallagarina). Revisore Contabile: Mariagrazia Pisoni.
Nella foto: Santa Giustina alle Plaze, la spiaggia è lunga 300 metri (foto P. Gottardi)