Sommersi dai rifiuti, il Trentino non sa dove metterli. Tonina: o un gassificatore, oppure costi enormi a carico degli utenti
L’assessore relazioni alla Terza Commissione, in attesa dello studio dell’Università di Trento sull’impianto: si studia il terzo catino per Ischia Podetti, ma serve una soluzione definitiva
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PROTESTA La battaglia contro l'impianto di gassificazione dei rifiuti
TRENTO. Per lo smaltimento dei rifiuti il Trentino si trova ad un bivio: scegliere tra la realizzazione di un impianto di gassificazione o il conferimento fuori provincia di 55-60.000 tonnellate di rifiuti con costi a carico dei cittadini.
Lo ha detto l'assessore provinciale all’Ambiente, Mario Tonina, in Terza Commissione. L'assessore ha preannunciato che in ottobre l'Università di Trento fornirà alla Provincia uno studio al riguardo (basato anche sui risultati sull’esperimento dell’impianto allestito a Pergine Valsugana) mentre con il Comune di Trento - precisa una nota - vi sarà un'interlocuzione anche per il nuovo catino da predisporre a Ischia Podetti.
O si riuscirà a trovare una condivisione trasversale sulla costruzione di un impianto gassificatore, oppure - ha concluso Tonina - non sarà più possibile continuare i rifiuti in discarica. E questo vuol dire che sarà necessario esportarli con costi inevitabilmente a carico dei cittadini.