Comparto della depurazione verso la mobilitazione: “La Provincia si nega al confronto con i rappresentanti dei lavoratori”
Fim, Fiom e Uilm del Trentino: “Siamo allibiti per il comportamento che le istituzioni. Se non riceviamo riscontro nell’arco di pochi giorni dagli organi competenti, procederemo con la mobilitazione del comparto, pur consapevoli dei potenziali disagi che questi possono generare in piena stagione turistica”
TRENTO. In data settembre 2021 Fim, Fiom e Uilm del Trentino unitariamente hanno chiesto un incontro all’assessorato alle infrastrutture della Provincia Autonoma di Trento in quanto stazione appaltante per la gestione delle acque reflue su tutto il territorio provinciale.
“Abbiamo sollecitato – spiegano - il confronto più e più volte nei mesi successivi senza mai ottenere risposta, ad un certo punto dall’assessorato di Tonina ci hanno detto che il nostro riferimento era il governatore Fugatti, ma ogni volta che sentiamo la segreteria di Presidenza si torna al punto zero e ad oggi dopo 10 mesi non abbiamo ancora una data.
L’appalto di gestione della depurazione in essere, partito a luglio del 2019, è il risultato di una gara al massimo ribasso che già ai tempi abbiamo contestato perché non prevede investimenti ed ha portato strascichi giudiziari nel bacino centrale, quello lungo l’asta dell’Adige, che ancora non hanno trovato soluzione e che tengono nell’incertezza 60 famiglie”.
E proseguono: “Chiediamo di confrontarci con l’ente pubblico sulla gestione di un servizio pubblico essenziale e sui riflessi che le decisioni che prenderà la Provincia avranno sulle condizioni economiche e normative di tutti i lavoratori coinvolti.
Siamo convinti che per garantire un servizio di qualità ai cittadini e la tutela del nostro ambiente servano importanti investimenti sui depuratori, che in alcuni casi stanno cominciando a soffrire situazioni di obsolescenza e siamo convinti che questi obiettivi non siano raggiungibili senza la difesa delle professionalità che attualmente operano nel settore ed un piano organico sui necessari investimenti infrastrutturali.
Siamo allibiti per il comportamento che le istituzioni stanno tenendo verso i rappresentanti dei lavoratori, dopo dieci mesi di inutile attesa, se non riceviamo riscontro nell’arco di pochi giorni dagli organi competenti, procederemo con la mobilitazione del comparto, pur consapevoli dei potenziali disagi che questi possono generare in piena stagione turistica”.