Manca l'acqua e l'erba è secca: malghe in difficoltà, qualcuno pensa di tornare a valle
Monitoraggio di Coldiretti: le pozze sono secche, ci sarà una diminuzione della produzione di foraggio fino al 40 per cento, la situazione è drammatica su tutto l’arco alpino
TRENTO. La situazione della sciccità è così grave che qualche allevatore sta pensando di riportare a valle le vacche prima del tempo, perché in malga ormai manca l’acqua ed i pascoli sono secchi.
E' emergenza siccità negli alpeggi, con i pascoli che sono sempre più secchi e le pozze per abbeverare gli animali asciutte a causa della mancanza di pioggia e delle alte temperature. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sulla situazione in montagna, in riferimento all'ultima ondata di caldo che soffoca l'Italia.
Una situazione drammatica sui pascoli in altura che coinvolge Il Trentino Alto Adige, ma anche dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte all’Emilia con prati secchi che costringono le greggi a spostarsi sempre più dentro nei boschi, caldo anomalo, fonti d’acqua in affanno con gli animali che rischiano di non avere da bere e in alcuni casi vengono dissetati da rifornimenti di emergenza trasportati con gli elicotteri, con le autobotti e con le cisterne trainate dai trattori.
«In Trentino Alto Adige – afferma il presidente regionale di Coldiretti Gianluca Barbacovi - la siccità sta impattando gravemente sugli alpeggi e sul settore zootecnico. La produzione di foraggio del secondo sfalcio è compromessa, si deve procedere a raccoglierlo velocemente per evitare di perderlo: la previsione è di avere una produzione di foraggio complessivamente ridotta del 30% con punte anche del 40%. Siamo in costante monitoraggio con i gestori delle malghe e con i nostri delegati, se continuano queste condizioni climatiche i danni saranno davvero seri, il manto erboso ne risentirà irreparabilmente con problemi di alimentazione del bestiame e problemi di gestione del bestiame al pascolo, con rischi di infortuni per scivolamento dovuto alla siccità».
Sempre in Lombardia nel Bresciano sorgenti al minimo storico e pascoli rinsecchiti e autobotti in azione. In sofferenza - continua Coldiretti - anche gli alpeggi tra Alto Lago di Como, Valtellina e Valchiavenna, con erba dei pascoli ingiallita e difficoltà di far abbeverare gli animali con le mucche che stanno producendo tra il 10 e il 20 per cento di latte in meno.
Si rischia, avverte Coldiretti, un ritorno a valle forzato e anticipato di diverse settimane per la difficoltà di approvvigionamento del fieno necessario per sfamare gli animali.
Mentre in Veneto, sulle Dolomiti, sull'Altopiano di Asiago e sui Monti Lessini negli alpeggi in difficoltà per scarsità d'acqua e prati pascoli secchi è scattata, rende noto Coldiretti, la solidarietà fra gli agricoltori per ospitare le mandrie in altura.