Politica / Elezioni

Il ministro Federico D'Incà verso una candidatura nel Pd

Il politico bellunese aveva lasciato il movimento Cinque stelle dieci giorni fa, dando vita all'iniziativa Ambiente 2050. Nel centrosinistra sarà in lista anche l'economista Carlo Cottarelli. Nel centrodestra Silvio Berlusconi annuncia: correrò per un seggio al Senato

BELLUNO. Era stato fino all'ultimo nel movimento Cinque stelle, malgrado le crescenti bordato contro il governo Conte di cui lui faceva parte. Poi, dopo il terremoto di luglio, è uscito e ora sembra vicino a una candidatura nel Pd.

Si tratta del ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, che secondo anticipazioni del Corriere delle Alpi di Belluno, avrebbe concordato con il segretario Enrico Letta un posto nelle liste democratiche.

Federico D'Incà, bellunese di Trichiana (dove tuttora risiede), 46 anni, è al secondo mandato come deputato e ha sempre difeso l'esperienza del governo Draghi.

In passato, prima della nascita dei Cinque stelle, era stato un attivista politico nell'ambito del centrosinistra. D'Incà è anche legato a Trento: qui, infatti, si è laureato in economia e commercio.

Lo scorso 1º agosto ha annunciato l'uscita dal M5S insieme all'ex-capogruppo alla Camera Davide Crippa, lanciando il movimento Ambiente 2050, collocato nel centrosinistra e di orientamento ecologista.

"Penso - aveva scritto D'Incà annunciando la scelta politica - occorra aiutare il Paese a non perdere il lavoro fatto, continuando ad avere una visione internazionale, di progresso e diritti civili. E per questo serve un impegno da parte delle persone. Ripeto, per non consegnare il Paese alle destre serve l'impegno di tutti, il campo è quello delle forze progressiste. Ci sarà una polarizzazione nel voto, tra chi credeva che Draghi dovesse andare avanti e chi ci ha portati al voto. Questo potrebbe cambiare radicalmente i sondaggi che danno per scontata la vittoria del centrodestra".

Sempre nella lista di centrosinistra sarà candidato il noto economista Carlo Cottarelli: "Ho accettato l'offerta di Pd e +Europa di candidarmi", ha detto in conferenza stampa.

"Ringrazio Cottarelli, gli abbiamo proposto di candidarsi e di essere il punto di sintesi del lavoro fra Pd e Più Europa, è il miglior interprete dell'intesa che abbiamo fatto la settimana scorsa, che vede entrare Cottarelli e vede uscire chi ha deciso di uscire. Lavorare con lui è un privilegio", ha aggiunto il segretario del Pd, Enrico Letta.

"Cottarelli - ha detto ancora Letta -  sarà una delle principali punte di diamante della campagna elettorale. Cottarelli sarà candidato nel nord, sia nell'uninominale sia nel proporzionale, abbiamo intenzione che la sua candidatura sia visibile, forte e importante. Meloni sta cercando di cambiare immagine, di incipriarsi, ma mi sembra una posizione molto delicata, se i punti di riferimento sono Orban. Quella intervista è un modo per rifarsi l'immagine ma c'è differenza con il discorso in Spagna per la candidata di Vox, era un'altra storia. Suggerirei che non si faccia un discorso per il pubblico spagnolo e uno in Italia, ognuno di noi ha una faccia sola". 

Dal centrodestra, arriva l'annuncio di Silvio Berlusconi: "Penso che mi candiderò al Senato, così faremo tutti contenti, dopo aver ricevuto pressioni da tanti, anche fuori da Forza Italia", ha spiegato il presidente di Forza Italia a "Radio Anch'io" su Rai Radio 1. "Non mi interessa la lotta sulla leadership, i nomi mi appassionano poco. Mi interessano di più le cose da fare, la battaglia contro l'oppressione fiscale, contro l'oppressione giudiziaria".

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