Emanuela Rossini candidata, ma nei collegi degli italiani all'estero, per un posto alla Camera
La parlamentare uscente, transitata nel «Terzo Polo Azione-Iv», potrà essere votata da chi è iscritto all’Aire come emigrato: «porterò la mia visione di un’Europa, un’Italia, un Trentino come network»
TRENTO. La parlamentare uscente del centrosinistra Emanuela Rossini – nel frattempo transitata con i renziani – non potrete votarla nelle schede dei collegi trentini. Ma corre di nuovo per un posto alla Camera nelle liste per gli italiani all’estero, in particolare per il collegio europeo.
«Sono particolarmente felice di candidarmi con il Terzo Polo (Azione-IV) per i nostri trentini e italiani all’estero, in particolare nell’ampio Collegio Europa che conta ben 46 paesi (dall’Unione Europea fino alla Federazione Russa)» dice Emanuela Rossini (Gruppo Misto)
«Potranno votarmi sia chi è iscritto all'Aire (l'Anagrafe nazionale degli italiani all'estero) e anche chi per motivi di studio, lavoro o cure mediche, si trovi da almeno tre mesi in un Paese del Collegio Europa purché entro il 24 agosto presenti la propria domanda al Consolato di poter votare per corrispondenza».
Per Rossini, «Tutto il programma elettorale costruito con il Terzo Polo (Azione-IV) propone punti di grande interesse ed utilità, in risposta ai bisogni espressi dagli italiani all'estero, in particolare dai giovani. Tra questi consolati più accessibili ed efficienti, più servizi attraverso la digitalizzazione della PA, riconoscimento dei titoli di studio all’estero con maggior facilità, remunerazione di stage e tirocini, un maggior investimento in attività culturale e linguistica italiana.
In questa campagna elettorale porterò la mia visione di un’Europa, un’Italia un Trentino come 'network', dove chi vive all’estero non perda accessibilità ai servizi, al sostegno e alle opportunità, sia di rientro che di cooperazione, con il proprio Paese.
Gli italiani e le italiane all’estero sono una risorsa propulsiva per tutti i nostri territori, sono loro infatti il collegamento tra le piccole realtà che formano la nostra cultura e i cambiamenti e le innovazioni che avvengono nel resto del mondo, rendendo l’Italia e tutte le sue regioni membri distinti di una comunità globale».