Elezioni politiche del 25 settembre: ecco le schede in Trentino e come si voterà con il “Rosatellum”
Sorteggiato l’ordine delle liste: in Trentino si eleggeranno due deputati nei collegi uninominali di Trento e Rovereto e tre con il listino proporzionale (su collegio regionale). I senatori sono invece solo tre e altrettanti in Alto Adige) e saranno eletti tutti e solo con sistema maggioritario nei rispettivi collegi uninominali
TRENTO. Il simbolo del Movimento 5 Stelle aprirà la scheda elettorale nei collegi uninominali del Senato, mentre all'ultimo posto si troverà il simbolo composito della coalizione di centrodestra.
Nei collegi della Camera, invece, la prima lista estratta è quella del terzo polo Azione Italia Viva Calenda, mentre chiuderà la scheda Italexit per l'Italia.
È questo l'esito delle estrazioni dei simboli, effettuata ieri mattina dall'ufficio elettorale presso la Corte d'appello di Trento, di fronte ai delegati di lista.Sempre per la Camera, è stato estratto anche l'ordine dei simboli all'interno delle coalizioni. Per quella di centrodestra il primo posto è andato alla Lega, seguita da Fratelli d'Italia, Noi Moderati e Forza Italia; la coalizione dei democratici e progressisti vede invece al primo posto il simbolo di Impegno Civico Di Maio, poi il Partito democratico, l'alleanza Verdi e Sinistra, chiude +Europa.
Non è che l'ordine dei simboli abbia una particolare rilevanza, ma c'è chi ritiene che tutt'ora, possa aiutare dire ad alcuni elettori, che non seguono molto la politica, metti la croce sul primo o l'ultimo simbolo sulla scheda, piuttosto che spiegare qual è.
La legge elettorale Rosatellum. La legge elettorale con cui si andrà a votare il 25 settembre è la stessa utilizzata nel 2018 e prevede una formula elettorale mista: un terzo dei parlamentari viene eletto con metodo maggioritario su collegi uninominali e i due terzi su listini proporzionali.
Dopo il taglio dei parlamentari significa 147 deputati con il maggioritario, 245 con il proporzionale e 8 con il voto dei residenti all'estero (per questi si usa il proporzionale con preferenza). Per il Senato, vengono eletti 74 senatori con il maggioritario, 122 con il proporzionale e 4 con il voto all'estero. In Trentino si eleggeranno 2 deputati nei collegi uninominali di Trento e Rovereto e 3 con il listino proporzionale (su collegio regionale). I senatori sono invece solo 3 (e altri 3 in Alto Adige) e saranno eletti tutti e solo con sistema maggioritario sui rispettivi collegi uninominali. Non c'è il listino proporzionale regionale, che invece c'era nel 2018 quando si eleggeva un settimo senatore.
Come si vota per la Camera.
Gli elettori riceveranno solo una scheda, dove ci saranno i nomi dei candidati nel collegio uninominale con sotto il simbolo o i simboli (nel caso delle due coalizioni) che lo sostengono. Accanto ai simboli si troveranno i tre nomi dei candidati del listino proporzionale, che è bloccato. Ovvero non si possono esprimere preferenze ma i seggi eventualmente conquistati vengono assegnati nell'ordine dal primo in giù.L'elettore può segnare una croce sul candidato del collegio uninominale e in questo caso il suo voto vale anche per il partito che lo sostiene, se è uno solo. Nel caso di una coalizione il voto viene ripartito tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti nel collegio. Se invece l'elettore traccia un segno sul simbolo di un partito il voto vale sia per quella lista che per il candidato nel collegio uninominale. Su base nazionale viene definito il numero di seggi spettanti ad ogni partito in base ai voti ricevuti e successivamente vengono ripartiti in ciascun collegio plurinominale. Non è automatico capire dove i partiti vedranno scattare i seggi che spetterebbero loro ("effetto flipper").
Come si vota per il Senato.
Per la prima volta potranno votare anche gli elettori che hanno meno di 25 anni. Sulla scheda si trova il nome del candidato sull'uninominale affiancato da un unico simbolo (anche per le coalizioni). Che si metta la croce sul nome o sul simbolo il voto è funzionale solo a scegliere chi si aggiudicherà il seggio su quel collegio, perché a differenza della Camera non c'è listino proporzionale e dunque non si votano i singoli partiti. Per questo si sono potuti presentare simboli anche diversi da quelli nazionali come ha fatto l'Alleanza democratica per l'autonomia che al suo interno contiene anche Campobase che non è un partito nazionale.