Dellai: consolidare l'Alleanza democratica per l'autonomia, è stata un piccolo "miracolo"
L'ex presidente della Provincia spiega la sua soddisfazione per il risultato della coalizione di centrosinistra allargato, che ha limitato localmente il successo della destra. L'anno prossimo il voto provinciale e il Patt che farà dopo la corsa solitaria alle politiche? «I risultati elettorali non lasciano molto spazio percorribile tra una destra trentina saldamente guidata da Fratelli d'Italia e la nostra proposta territoriale, autonomista, europeista e democratica»
TRENTO. È contento l'ex presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, per il risultato elettorale in Trentino dove grazie all'Alleanza democratica per l'Autonomia, per la cui presenza si è fortemente battuto, il centrosinistra è riuscito a strappare un collegio al centrodestra. E commenta: «In Italia ha vinto la destra, la destra vera. Punto. Prendiamone atto. Putin ha dichiarato "Benvenute forze più costruttive con Mosca".
I neofascisti spagnoli di Vox, l'ultradestra francese di Marine Le Pen e l'autocrate ungherese Orban festeggiano. Vorrà dire che l'Europa (quella pensata da Degasperi, quella che non si identifica in un mero insieme di nazionalismi) dovrà fare da sola, senza di noi. E meno male che c'è. Quanto a noi italiani, che San Francesco e Santa Chiara - nostri Santi Protettori - ci aiutino».
«Ma il popolo - prosegue Dellai - ha deciso così. Il popolo non sempre la indovina e vede lontano - come la Storia dovrebbe insegnare - ma il suo verdetto è inappellabile. In Trentino - pur dovendo registrare una forte omologazione al voto nazionale, che non promette bene per una "Comunità Autonoma" - abbiamo comunque fatto un piccolo miracolo. Pietro Patton è senatore di Trento. Donatella Conzatti ha sfiorato la vittoria. Quei 217 voti mancanti sono addebitabili al deficit di lucidità e di generosità di chi, nel centro sinistra, ha preferito il mal di pancia alla Politica. Imperdonabili. Michele Sartori si è battuto come un leone nel collegio più difficile e ha dato prova di coraggio e di visione. A Bolzano, Gigi Spagnolli è senatore. E potrà lavorare in sinergia piena con Pietro Patton per ricostruire l'unico vero asse politico che ha costruito, difeso, promosso e sviluppato la nostra Speciale Autonomia. Difronte ad un Governo espresso dalla Destra nazionalista e sovranista, è oro colato, di questi tempi».
«Quanto al Patt, - sottolinea il fondatore di Campobase - deciderà cosa fare. I risultati elettorali non lasciano molto spazio percorribile tra una destra trentina saldamente guidata da Fratelli d'Italia ed una proposta territoriale, autonomista, europeista e democratica che la nostra Alleanza sui tre Senati ha presentato. Adesso occorre consolidare ciò che abbiamo fatto, mettere a tema la strategia per l'anno prossimo, tornare ad "abitare" culturalmente e politicamente i territori delle nostre valli e delle nostre città; elaborare una proposta di "governo" per una Autonomia che non sia solo gestione di ciò che esiste e di ciò che lo Stato mette a disposizione; inventare soluzioni capaci di tracciare una rotta nuova per le "Terre Alte"; far crescere e far conoscere una classe dirigente nuova che si metta in prima fila, aiutata da chi - come me e come tanti altri - è stato in prima fila, ha molto avuto e ora molto deve dare alla Comunità».
E conclude con una considerazione rispetto al referendum farsa nei territori occupati dai russi in Ucraina e alla consapevolezza degli italiani rispetto a ciò che stiamo vivendo: «Domenica, come tutti, ho fatto la fila al mio seggio elettorale. Mentre aspettavo che gli addetti svolgessero le lente pratiche per le nuove procedure adottate allo scopo di rendere il voto più libero e meno manipolabile, ho pensato che siamo fortunati ad essere in Italia, in Europa, nell'Occidente fedele ai principi della democrazia liberale».