Le baby gang sono anche a Trento: Transcrime traccia la prima mappa del fenomeno, presente pure da noi
Le gang giovanili rappresentano un fenomeno che comprende tipologie di gruppi e comportamenti differenti, ma con tratti simili. Sono "bande" formate da meno di dieci giovani, in prevalenza maschi e con età compresa fra i 15 ed i 17 anni
TRENTO. La presenza di baby gang in Trentino è evidenziata nel report di Transcrime "Le gang giovanili in Italia", redatto con la collaborazione del ministero dell'Interno e del ministero della Giustizia. Attraverso i dati forniti dalle forze di polizia (dai comandi provinciali dei carabinieri e dalle questure) e dagli Uffici di Servizio sociale per i minorenni presso il Tribunale dei minori, è stata redatta la prima mappatura di questo tipo di fenomeno.
Due le tipologie di gruppo individuate: con una gerarchia e senza una struttura definita, ma con denominatori comuni che portano alla identificazione della "gang", come l'attività sui social network, le caratteristiche sociali e anagrafiche (età, residenza) degli appartenenti, la ripetitività dei reati commessi.
La nostra provincia, come emerge nel report in base ai dati del Servizio sociale per i minorenni, è fra le aree d'Italia in cui negli ultimi anni si è registrato un aumento del fenomeno. A Trento, il mese scorso, la polizia ha arrestato un diciassettenne straniero che taglieggiava i coetanei al parco di San Marco ed era considerato il capo di una gang di minorenni. Nei due episodi che gli sono stati contestati, aveva messo le mani addosso alle vittime rapinandole di soldi, di una collanina e pure di un paio di scarpe.
Sempre nel capoluogo, nel 2020, la polizia arrestò una decina di minorenni accusati di cessione di stupefacenti e di far parte della gang "Canova Regna". Il gruppo viene citato nel report fra quelli con struttura definita, dunque con un capo, una scala gerarchica e una suddivisione dei compiti. Anche la baby gang "Vintola" di Bolzano, formata da una quindicina di ragazzini violenti dediti a estorsioni, furti, rapine e aggressioni, rientra fra i gruppi con una struttura ben definita. La gang "Casanova", con base sempre nel capoluogo altoatesino, invece sarebbe stata priva di una gerarchia e dunque senza ruoli precisi.
Le gang giovanili, come rilevato nello studio di Transcrime, rappresentano un fenomeno che comprende tipologie di gruppi e comportamenti differenti, ma con tratti simili. Sono "bande" formate da meno di dieci giovani, in prevalenza maschi e con età compresa fra i 15 ed i 17 anni. «Nella maggior parte dei casi i membri delle gang sono italiani, mentre gruppi formati in maggioranza da stranieri o senza una nazionalità prevalente sono meno frequenti - si legge nel report - I dati hanno evidenziato situazioni di marginalità o disagio socioeconomico per molti dei componenti delle gang giovanili.
Tuttavia, questa condizione non è sempre verificata, specialmente per alcuni gruppi a prevalenza italiana». Il fattore Covid potrebbe avere un ruolo nell'aumento della criminalità fra giovanissimi e del bullismo commesso dal gruppo. «Diversi studi hanno evidenziato come la recente pandemia abbia avuto un forte impatto sulla quotidianità dei ragazzi, causando un peggioramento delle condizioni oggettive e soggettive di benessere personale».
E questo è avvenuto in un contesto già critico per i giovani, a giudicare dal livello di abbandono scolastico e dalla difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. «Tuttavia - viene precisato - è bene sottolineare come gli effetti indiretti della pandemia andranno valutati necessariamente in un periodo temporale più ampio».