Caporalato: camionisti sfruttati, 5 misure cautelari e 12 indagati. È partito tutto dal Trentino
I camionisti venivano inoltre costretti, secondo le indagini, a mettersi alla guida nonostante la stanchezza e le eventuali sanzioni per aver sforato i tempi di guida venivano pagate dall'imprese, una sorta di “policy” aziendale: uno era soprannominato 'kamikaze' per la sua capacità di guidare in ogni situazione.
PIACENZA. Polizia e Guardia di Finanza di Piacenza hanno eseguito un'ordinanza cautelare per capolarato, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falso nei confronti di cinque persone, uno portato in carcere, due sottoposti all'obbligo di dimora e altri due all'obbligo di firma. Altre 12 sono indagati a piede libero.
E' l'esito dell'operazione 'Hermes' che riguarda un'azienda di trasporti che reclutava stranieri, 44 le vittime individuate, per impiegarli come camionisti. Assunti dopo avergli fornito falsi documenti di identità e circolazione, gli stranieri sarebbero stati sottoposti a turni massacranti e stipati in baracche tra un viaggio e l'altro. I pagamenti avvenivano senza busta paga, decurtati delle rate per pagare i documenti falsi forniti e i corrispettivi per gli alloggi.
I camionisti venivano inoltre costretti, secondo le indagini, a mettersi alla guida nonostante la stanchezza e le eventuali sanzioni per aver sforato i tempi di guida venivano pagate dall'imprese, una sorta di “policy” aziendale: uno era soprannominato “kamikaze” per la sua capacità di guidare in ogni situazione.
L'indagine nasce dall'arresto di un autista brasiliano, nel 2020, fermato dalla polizia stradale di Trento con documenti greci. Prima della pandemia diversi conducenti provenivano infatti dal Brasile, poi le restrizioni si è passati a reclutare perlopiù turchi e moldavi. L'azienda è stata sottoposta a sequestro preventivo, così come un'altra, formalmente distinta, ma riconducibile alle stesse persone.