"Sempre meno controlli sull'inquinamento ambientale, ora l'Appa va potenziata"
Appello di Legambiente alla giunta provinciale: "La riduzione del personale, in particolare quello ispettivo, dell'Agenzia è una tendenza che va avanti da anni, non sappiamo se per scelta politica, sottovalutazione dei problemi o incompetenza"
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TRENTO. "La riduzione del personale, in particolare quello ispettivo, dell'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa) è una tendenza che va avanti da anni, non sappiamo se per scelta politica, sottovalutazione dei problemi o incompetenza. Ci auguriamo che prendiate velocemente provvedimenti che rafforzino le capacità dell'Appa di effettuare tempestivamente controlli ambientali (e analisi) in piena indipendenza, a presidio del bene collettivo che è il nostro ambiente".
Lo scrive, in una lettera aperta indirizzata al presidente della giunta provinciale di Trento, Maurizio Fugatti, il circolo di Trento di Legambiente.
"Leggiamo nella premessa al programma di attività 2022-24 dell'Appa che dal 2014 ad oggi si rileva un generalizzato calo del personale ad ogni livello per tutti i settori. In particolare la riduzione costante del personale assegnato all'agenzia è tale da iniziare a determinare a livello provinciale alcune difficoltà per lo svolgimento delle attività nei settori laboratorio, qualità ambientale e autorizzazioni e controlli, in termini di tempestività nello svolgimento delle analisi o di rilascio delle autorizzazioni, valutazioni ambientali e di esperimento dei controlli", precisa Legambiente, chiedendo di porre rimedio alla situazione.
L'associazione pone inoltre l'attenzione sull'"innaturale colore giallo" di rio Coste, ritenuto da Legambiente "un esempio dell'inefficacia delle politiche di controllo ambientale in provincia".
È chiaro, sottolinea l'associazione, che non essere in grado di effettuare tempestivamente i controlli e le analisi significa rischiare di non individuare episodi di inquinamento ambientale e in ogni caso lasciare che essi procedano incontrollati per periodi più o meno lunghi.
"Temiamo - prosegue la lettera - non si tratti soltanto di un allarme teorico e che le criticità che avevamo a suo tempo segnalato si manifestino ora nell’inefficace funzionamento dell’Agenzia.
Purtroppo, il Rio Coste (per noi un esempio dell’inefficacia delle politiche di controllo ambientale in provincia) continua a mostrare, dopo un miglioramento a seguito di un intervento della Magistratura, un innaturale colore giallo. Non sappiamo da quali sostanze sia causata la colorazione e se ci siano pericoli per la salute e per l’ambiente, non avendo avuto notizie ufficiali dopo i sequestri effettuati dall’autorità giudiziaria nel febbraio 2021.
Ci auguriamo ovviamente di no, così come speriamo che non ci siano situazioni in cui l’inquinamento non è visibile ad occhio nudo e che sfuggono ai controlli, ma non siamo rassicurati dalle dichiarazioni dell’Appa sulle difficoltà nell’effettuare controlli".