Case di riposo trentine, sindacati ancora critici: “Troppi 40 consigli di amministrazione”
Per la Cgil sono troppo costosi e non strettamente necessari: “Se si vogliono fare scelte davvero radicali bisogna ripensare il governo delle Apsp”
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TRENTO. Sulle Case di riposo trentine, convocate dalla Corte dei conti, la Funzione pubblica Cgil ribadisce in una nota quanto afferma ormai da anni: "È certamente giusto stigmatizzare eventuali sprechi e porvi rimedio con provvedimenti rigorosi, va altrettanto bene cogliere e valorizzare i comportamenti più virtuosi. Ma se si vogliono fare scelte davvero radicali bisogna ripensare il governo delle Apsp”.
“Quaranta Consigli di amministrazione sono troppi, troppo costosi e non strettamente necessari. In questa nuova ottica si può elaborare una proposta mettendo al centro i bisogni delle comunità, privilegiare l'obiettivo primario della garanzia e della qualità dell'assistenza, il rapporto coi territori e il volontariato. Allo stesso modo, è prioritario garantire le risorse per valorizzare e assumere personale adeguato agli accresciuti bisogni della nostra popolazione anziana", scrivono Luigi Diaspro, Roberta Piersanti e Alessandro Lazzarini di Fp Cgil.
"Le Apsp sul territorio sono fondamentali per la vita e le necessità locali, rappresentano un modello nel Paese e vanno quindi aiutate a resistere. È il tempo tuttavia di scelte coraggiose nell'interesse di tutto il sistema, col coinvolgimento di tutte le parti in causa a partire dalle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori", concludono i sindacati.