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Bonaccini sull'autonomia differenziata: la riforna Calderoli non va bene, serve un percorso diverso

Parla il presidente della Regione Emilia Romagna, il 31 gennaio a Trento per un incontro del tour in vista delle primarie del Pd, in programma il 26 febbraio

TRENTO. Oggi, martedì 31 gennaio, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, arriva a Trento nel suo tour congressuale per la segreteria nazionale del Pd.

Bonaccini incontrerà i cittadini questa sera alle 20.45 al foyer del Centro Santa Chiara.

Nel pomeriggio ha tenuto invece un incontro a Bolzano.

"Penso che l'autonomia differenziata per le regioni a statuto ordinario - ha detto fra l'altro - come prevede la Costituzione possa essere un'opportunità, non è un'opportunità se è quella proposta da Calderoli, perché quella è una proposta fatta in fretta e furia. 

È una cosa pasticciata - ha continuato Bonaccini - fatta per dare alla Lega uno scalpo in vista delle elezioni regionali lombarde, ormai questo lo hanno capito anche i bambini, tant'è che vedete la freddezza che c'è da parte della Premier o di Fratelli d'Italia e di Forza Italia al Governo".

Poim il candidato alla segreteria ha spiegato la sua visione: "Per fare una autonomia differenziata fatta bene ci devono essere alcune condizioni. La prima: bisogna che prima venga definita una legge quadro in Parlamento anche perché se una regione si mette d'accordo col Governo per avere accesso all'autonomia differenziata la devono votare a maggioranza qualificata i parlamentari di Camera e Senato, vuol dire che gran parte dei parlamentari che dovrebbero concedere ad una regione l'autonomia differenziata non sono parlamentari che vivono o che sono stati eletti in quella regione, ciò vuol dire che a quel punto c'è una legge che è uguale per tutti.

La seconda: bisogna prima definire i livelli essenziali di prestazione e togliere la spesa storica così tutte le regioni sono trattate alla stessa maniera.

Bisogna poi - ha aggiunto - che tolgano le parole residui fiscali, perché appare secessione, e poi devono togliere materie divisive come la scuola".

"Per noi autonomia differenziata, invece, vuol dire semplificare, togliere burocrazia, rendere più facile la vita a cittadini ed imprese , vorrebbe dire programmabilità delle risorse e degli investimenti", ha detto Bonaccini.

"Quella di Calderoli è una riforma che spacca l'Italia in due e ovviamente non viene accolta, ma vedo che dalle parti dello stesso Governo non c'è grande comprensione di questa accelerazione. Quando Calderoli vuole sedersi ad un tavolo insieme a noi, noi siamo pronti domani mattina, perché non siamo di quelli che pensano che non si debba collaborare col Governo di turno", ha concluso Bonaccini in visita nella 78esima città d'Italia nel corso del suo tour in vista delle primarie.

I candidati alle primarie Pd, in programma il 26 febbraio dopo la prima fase congressuale dedicata a iscritte e iscritti nei circoli, sono Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo, Paola De Micheli e Elly Schlein.

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