Anche gli infermieri ai vertici dell'Apss? I medici fanno le barricate contro la proposta di Cia
La legge firmata dal consigliere provinciale aggiungerebbe al consiglio di direzione dell'azienda un rappresente di una figura professionale che oggi è pari a più dell'80% dell'intera forza lavoro
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TRENTO. Le certezze sono due: la proposta di legge presentata da Claudio Cia ha alzato un vero e proprio polverone e la posizione di medici e Azienda sanitaria è netta, nettissima. Un no senza se e senza ma, con anzi i vertici dell'Apss che si stanno muovendo alzando le barricate per "scongiurare il pericolo".
L'idea di Cia è semplice e in realtà già esistente in altre zone d'Italia, a partire dall'Emilia Romagna: aggiungere al consiglio di direzione dell'Apss una quinta figura di vertice lasciando spazio agli infermieri, che rappresentano più dell'80% della forza lavoro dell'Azienda.
In quarta commissione sono arrivati i pareri contrari di Apss (per voce di Elena Bravi, psicologa e attuale direttrice per l'integrazione socio sanitaria) e Ordine dei medici, mentre Infermieri, Consulta della salute, sindacati e politici hanno detto sì.
Ma la campagna contro l'innovazione proposta da Cia non si è fermata e dal fronte dei medici si stanno levando molte voci contrarie.
Uno dei punti indicati dai critici riguarda la portata reale di una innovazione limitata alla nomina di un nuovo ruolo dirigenziale: sarebbe sufficiente a dare adeguato spazio alla voce delle professioni sanitarie nella governance dell'azienda?
D'altra parte, per gli infermieri già questo passaggio sarebbe importante e, dunque, le stroncature arrivate da altri fronti non faranno di certo piacere.