Elly Schlein a Trento: “Legata a questa terra, dobbiamo mettere fine alla dannosa era Fugatti”
La candidata alla segreteria nazionale del Pd al cinema Vittoria: “Sono contenta che i semi piantati in questi anni stiano germogliando in questa bella campagna collettiva”
TRENTO. "Questo è un territorio che amo e che frequento da anni per aver avuto l'onore di servirlo come parlamentare europea dal 2015 al 2019. Sono contenta che i semi piantati in questi anni stiano germogliando in questa bella campagna collettiva". Così Elly Schlein, al cinema "Vittoria" di Trento, ha commentato i dati che, per il momento, la vedono in testa per le primarie in Trentino.
"È una bellissima notizia - ha aggiunto - mi riempie di gioia. Speriamo che continui così. Questa partecipazione che stiamo raccogliendo un po' dappertutto mi conforta".
Quando le viene chiesto se siano necessarie le primarie per trovare un candidato per il centrosinistra in Trentino, Schlein dice "secondo me è importante continuare con quello che si è già iniziato a costruire, dalla coalizione, che insieme può definire qual è il progetto che proponiamo per mettere definitivamente fine alla dannosa era di Fugatti".
"C'è una preoccupazione per la situazione della sanità: dobbiamo investire molto di più nella sanità pubblica, territoriale e domiciliare". Lo ha detto Elly Schlein, a Trento.
"Poi c'è il tema dei diritti: oggi i nostri erano impegnati in un presidio per difendere l'idea che la società più inclusiva è quella che non discrimina nessuno, che non ha paura di trattare il tema dell'educazione alla diversità nelle scuole, perché sa quanto sia importante la prevenzione degli stereotipi e dei pregiudizi sessisti e dell'omobilesbotransfobia. Le discriminazioni nelle scuole entrano comunque", ha detto la candidata alla segreteria nazionale del Partito democratico in relazione al sit-in organizzato contro un ddl provinciale sull'educazione scolastica presentato da un esponente locale di Fratelli d'Italia (Claudio Cia).
Schlein poi ha detto che il partito dovrà occuparsi anche della "mancata sicurezza dei luoghi di lavoro" e "delle nuove forme di lavoro digitale".