Il racconto da brivido di una ragazza di 16 anni trentina: “Sono stata abusata dal branco”
La violenza è avvenuta in una casa abbandonata nelle vicinanze della stazione di Verona. violenza sessuale aggravata è l'accusa da cui si dovrà difendere un 26enne rinviato a giudizio. Secondo la ricostruzione della procura, la ragazza sarebbe poi stata "consegnata" ad altri
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TRENTO. Una ragazza molto fragile, la dipendenza dalla droga già in giovanissima età, le compagnie poco raccomandabili: sono questi gli elementi del dramma che si consumò nella notte fra il 20 ed il 21 gennaio 2020 in una casa abbandonata nelle vicinanze della stazione di Verona.
La vittima, una sedicenne trentina, in fuga dalla comunità di recupero in cui era ospite a Trento, denunciò di essere stata abusata a turno da quattro giovani, tre dei quali sono ancora sconosciuti. Violentata, percossa, legata con le mani dietro la schiena, mentre era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti: violenza sessuale aggravata è l'accusa da cui si dovrà difendere il 26enne messicano rinviato a giudizio.
La ragazza aveva raggiunto in treno Verona, si era incontrata con un amico nordafricano che però non aveva la possibilità di ospitarla per la notte. Si rivolse allora ad un conoscente, il giovane messicano ora a processo, che la accompagnò in una casa disabitata nei pressi della stazione.
In quel luogo degradato, secondo l'accusa, lo straniero approfittò della ragazza, prima da solo e poi in gruppo. Il giovane prima avrebbe offerto e consumato dell'eroina assieme alla vittima, poi l'avrebbe bloccata, afferrandole i capelli, chiudendole la bocca con una mano e, approfittando del suo stato di semi incoscienza dovuto all'uso di droga, avrebbe abusato di lei.
Dopo queste violenze, la sedicenne si era addormentata all'interno dello stabile abbandonato, ma il messicano, non contento, le avrebbe puntato un coltello alla gola e l'avrebbe colpita con calci e pugni, costringendola così a seguirlo nel piano sottostante dell'edificio.
Secondo la ricostruzione della procura, la ragazza sarebbe stata "consegnata" a tre nigeriani. Segue un altro racconto dell'orrore: la vittima sarebbe stata legata con le mani dietro la schiena e costretta a costretta a subire rapporti sessuali con ciascuno. I tre nigeriani non sono stati identificati, ma il giovane messicano dovrà ora fare i conti con la giustizia.
Il caso è stato trattato dal giudice per l'udienza preliminare di Verona Luciano Gorra, che ha rinviato a giudizio il ventiseienne: il processo si aprirà in aprile davanti al tribunale collegiale, presieduto dal giudice Raffaele Ferraro. La ragazza si trova in una comunità di recupero: con impegno e fatica sta provando a lasciarsi alle spalle l'orrore e cerca di trovare la sua nuova strada.