Orsi violenti in Trentino: nessun episodio fino al 2014, poi sette aggressioni in nove anni
L'ultimo caso grave contro le persone, prima della tragedia di Caldes, avvenne un mese fa in val di Rabbi, dove un plantigrado attaccò un uomo che stava passeggiando con il suo cane, poco sotto Malga Alta
ALLARME La tragedia di Caldes: «Qui ormai da anni abbiamo paura dell'orso»
IL LUOGO Le immagini dell'area in cui l'orso ha attaccato Andrea Papi
FUGATTI L'orso che ha ucciso e gli altri 3 problematici saranno abbattuti
L'AGGRESSIONE Andrea attaccato durante la discesa da malga Grum
TRENTO. In Trentino le aggressioni dell'orso con conseguenze gravi per le persone sono state sette in nove anni: un lungo elenco di episodi drammatici, in molti dei quali si è arrivati ad un passo dalla tragedia.
Ma tutte le persone coinvolte si sono salvate, anche se alcuni di loro hanno avuto conseguenze che sentiranno per tutta la vita.
Ecco quindi l'elenco dei precedenti delle aggressioni da parte del plantigrado all'uomo, prima della tragedia di Caldes in cui ha perso la vita Andrea papi, 26 anni, aggredito durante una corsa in montagna.
Il primo grave episodio dalla nascita del progetto Life Ursus risale alla mattina del 15 agosto 2014, a Pinzolo.
Daniele Maturi stava cercando funghi nel bosco quando incappò nell'orsa Daniza e nei suoi cuccioli. L'uomo venne aggredito e riportò ferite alla schiena e ad una gamba. L'11 settembre 2014 Daniza morì: non riuscì a sopravvivere all'anestesia fatta per catturarla.
L'anno successivo (il 30 maggio) sui sentieri nei boschi sopra Zambana Vecchia, l'orso ferì a un braccio Marco Zadra, 42 anni di Villazzano.
La terza gravissima aggressione avvenne il 10 giugno 2015 in località Pozza dei spini, sulle pendici del Sorasass, a Cadine e dunque a due passi dal capoluogo: Wladimir Molinari venne assalito mentre correva in compagnia del proprio cane. L'orso lo morse alla testa e lo colpì con le zampe: l'uomo rimase nove giorni in ospedale e alla degenza seguì un lungo periodo di riabilitazione.
Ancora a Cadine, il 22 luglio 2017 Angelo Metlicovec venne colpito dall'orsa KJ2 mentre stava passeggiando poco prima delle 19 sulla strada che collega i laghi di Lamar e Terlago, accompagnato dal suo cane Kyra. Il plantigrado lo buttò a terra, tentò di mordergli il viso e gli prese la gamba.
Metlicovec venne ricoverato al Santa Chiara e negli anni è stato sottoposto a 50 terapie. Ora ha un'invalidità del 15% al braccio e vive quel giorno come un incubo che non potrà cancellareIl 13 agosto 2017 KJ2 venne abbattuta dai forestali sul Monte Bondone.
Nel tardo pomeriggio del 22 giugno 2020 sul monte Peller, sopra Cles, un orso aggredì Fabio e Christian Misseroni, padre e figlio appassionati cacciatori. I due si trovavano a circa 1.500 metri di quota, in località Verdé, nella zona di Fontana Maora.
L'orso, dopo aver colto di sorpresa i due, si scagliò contro il ragazzo, diciottenne, ferendolo alle gambe con delle unghiate. Il padre, che si gettò in difesa del figlio, venne colpito alla gamba.
Due mesi dopo, nell'agosto 2020, ad Andalo l'orso aggredì Diego Balasso, giovane carabiniere libero dal servizio, lungo il percorso che costeggia il lago, nei pressi della zona sportiva. Il militare venne ricoverato nel reparto di chirurgia ricostruttiva del Santa Chiara: aveva la schiena segnata dai graffi, sul collo e sulla testa i buchi lasciati dai denti dell'animale. Le foto della schiena ferita del carabiniere confermarono la gravità dell'episodio. L'orso colpevole dell'aggressione, identificato in M57, venne catturato qualche giorno dopo e trasferito in un parco in Ungheria.
La lunga serie ha aggiunto un altro episodio lunedì 5 marzo, poco più di un mese fa. Alessandro Cicolini, 38 anni, dipendente della Trento - Malé è stato aggredito dall'orso mentre stava facendo una passeggiata con il suo cane poco sotto Malga Alta, in val di Rabbi.
L'uomo ha cercato di scappare ma è stato aggredito alle spalle, buttato a terra e morso alla testa e ad un braccio. Ha quindi tentato di difendersi e nella colluttazione è rotolato lungo il pendio, finendo contro un albero. A quel punto l'orso è scappato senza lasciare tracce.L'episodio potrebbe essere collegato alla tragica morte di Andrea Papi: i luoghi delle due aggressioni sono lontani tra loro pochi chilometri.
Non fu una aggressione, ma un rischioso incontro ravvicinato l'episodio accaduto nell'agosto 2021 in val di Non, nella zona della Rocchetta. L'orso sbucò all'improvviso dalla boscaglia e finì sulla strada, dove stava sopraggiungendo un 52enne in sella al suo scooter. Erano le 6.30 del mattino e lo scontro era stato inevitabile. L'uomo venne trasportato in ambulanza all'ospedale Santa Chiara per accertamenti e poi dimesso. Dell'orso, che era stato visto scappare verso il bosco, non venne trovata traccia. I forestali lo cercarono a lungo per verificare che non fosse ferito; evidentemente si era solo spaventato.
Il Rapporto orso degli ultimi anni conferma che gli incontri ravvicinati si possono contare a decine ogni anno, dai primi anni Novanta: per fortuna nella maggioranza dei casi tutto si risolve con l'allontanamento pacifico dell'animale.