Infanzia / La novità

Scuola, sperimentazione di un sistema integrato 0-6: la prospettiva per il Comune di Trento

Fotografia dei servizi educativi territoriali: pronta anche una sperimentazione per i servizi estivi, i posti complessivi nei nidi cittadini sono 1.162 (rapporto del 47% sulla popolazione residente 0-3 anni)

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TRENTO. La prospettiva a Trento è di andare verso un sistema universalistico per l'infanzia che prevede la sperimentazione di un sistema integrato 0-6.

Lo spiega il Comune di Trento, in una nota in cui comunica che l'ente investe oltre 14 milioni di euro per i 24 nidi (di cui 17 a gestione indiretta e sette diretta), più 91.000 euro per il Centro genitori-bambini e 163.000 euro per contributi alle famiglie che usufruiscono del nido familiare Tagesmutter.

Già nell'estate 2023, il Comune attiverà una sperimentazione per i servizi estivi, a cui seguirà appunto una valutazione del percorso e la realizzazione di strutture 0-6 (per esempio a Sardagna).

È quanto emerge dalla fotografia dei servizi educativi comunali, destinati alla fascia d'età 0-3.

I servizi - riporta l'ente locale - perseguono il duplice obiettivo di garantire benessere e opportunità educative ai bambini e insieme di favorire la conciliazione tra famiglia e lavoro.

I posti complessivi nei nidi cittadini sono 1162, con un rapporto tra posti e popolazione residente 0-3 anni che supera il 47%. La retta, tenendo conto del bonus Inps, è gratuita per oltre il 50% delle famiglie.

La percentuale di soddisfazione delle domande nel 2022 ha superato il 90%.

L'erogazione di contributi per il nido familiare Tagesmutter è stata di oltre 29 mila ore. Oltre alle azioni già in essere, è prevista la sperimentazione di "poli per l'infanzia" che accolgano spazi sia per la fascia d'età 0-3 sia per quella 3-6, con la conseguente razionalizzazione delle risorse.

Grazie a progetti condivisi con la Provincia, le sperimentazioni potranno collocarsi all'interno delle scuole dell'infanzia presenti sul territorio del Comune che affrontano una diminuzione delle sezioni a causa del calo della natalità.

Verrà così ampliata la disponibilità di posti 0-3 anni e sarà soddisfatta la domanda delle famiglie che non riescono ad accedere ai servizi educativi.

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