Il "Grande fratello" in cinque piazze, fra microfoni e telecamere: Trento laboratorio per tre progetti
Intelligenza artificiale e altre tecnologie per prevedere le situazioni di pericolo e intervenire in modo efficace e tempestivo. Dati anonimizzati e al momento non disponibili per le forze dell'ordine. Ma c'è anche chi critica i sistemi di sorveglianza pensando alla tutela della privacy
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TRENTO. L'argomento è di stretta attualità visto che domani, 11 maggio, due commissioni europee si riuniranno in sessione congiunta per dare il primo via libera alla posizione del Parlamento Ue all'Artificial Intelligence Act, il Regolamento proposto dalla Commissione nel 2021 per fissare un quadro normativo che acceleri lo sviluppo tecnologico e protegga la società dai rischi intrinseci.
Un regolamento che potrebbe far diventare anche di utilizzo pratico i dati raccolti dal 2021 al progetto Marvel (ma anche Protector e Precrisis) di cui sono partner Fbk e il Comune di Trento. Progetti attraverso i quali la città diventa un grande laboratorio a cielo aperto per testare nuove strategie che consentano di prevedere le situazioni di pericolo e di intervenire in modo efficace e tempestivo.
Insomma, l'intelligenza artificiale al servizio della sicurezza.
Puntando alla possibile predizione degli eventi. Di Marvel (che gode del finanziamento europeo e si concluderà con la fine dell'anno) sono 18 i partner internazionali e Trento è una delle città pilota in cui è sperimentata la "piattaforma tecnologica distribuita" che sta raccogliendo, attraverso le telecamere del sistema di video-sorveglianza di Trento e microfoni, materiale audio e video utile a segnalare la presenza di potenziali pericoli: atti criminali, vandalismo, risse, spaccio o anche affollamenti eccessivi e ingorghi del traffico.
Le registrazioni non consentono né il riconoscimento facciale né l'ascolto delle conversazioni, perché Fbk ha sviluppato algoritmi di intelligenza artificiale in grado di "anonimizzare" in modo automatico i dati, rendendo non identificabili le immagini dei volti e le voci delle persone. E quindi la loro privacy è garantita.
Sarà, comunque, possibile - è stato spiegato in conferenza stampa, in Comune - rilevare informazioni utili alla prevenzione dei reati e alla sicurezza dei cittadini: per esempio eventuali urla o scoppi o colpi potranno tradursi in un alert che sarà inviato alla polizia locale. Le telecamere e i microfoni utilizzati dal progetto Marvel sono situati in piazza Dante, al parcheggio Zuffo, in piazza Santa Maria Maggiore, in piazza Duomo e in piazza Fiera.
Oltre che a rilevare le situazioni di pericolo legate alla sicurezza, servono appunto anche al controllo del traffico (piazza Dante) e dell'affollamento (piazza Duomo e piazza Fiera).
È invece terminata il 30 aprile la sperimentazione avviata grazie al progetto europeo Protector, che ha coinvolto cinque corpi di polizia in Belgio, Germania, Irlanda, Italia e Svezia. Principale partner tecnologico è stata Fbk, con i propri centri Digital Society, Cybersecurity e Scienze religiose. Finalizzato a migliorare la protezione dei luoghi di culto attraverso la prevenzione dei crimini d'odio e delle minacce terroristiche, nonché a elaborare nuove strategie per la tutela della sicurezza, la piattaforma tecnologica di Protector prevede l'analisi dei dati raccolti dalle videocamere di video-sorveglianza e l'analisi dei social (Twitter e YouTube).
Infine, evoluzione di Protector, il progetto Precrisis, avviato lo scorso primo maggio, svilupperà, testerà e diffonderà soluzioni digitali innovative, sostenibili ed efficaci basate sull'intelligenza artificiale nel rispetto degli standard etici e della normativa sulla protezione dei dati personali.
L'innovazione tecnologica è rappresentata dalla piattaforma Precrisis, che consentirà di identificare le potenziali vulnerabilità degli spazi pubblici urbani e di simulare scenari plausibili prima, durante e dopo eventuali attacchi terroristici o atti violenti. L'obiettivo, è stato spiegato, è quello di promuovere una sicurezza integrata, più intelligente e innovativa, anche attraverso la formazione delle forze dell'ordine, degli enti locali e dei primi soccorritori.
Oggi, 9 maggio, una dura critica ai progetti di videosorveglianza e simili è arrivata dall'associazione di promozione sociale Uniamoci Trentino, che scrive in una nota di essere preoccupata per la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, fra i quali quello alla privacy.
L'associazione critica il Comune di Trento per aver fatto della città il "capofila europeo di queste sperimentazioni", chiede l'interruzione dei progetti e annuncia "un esposto-denuncia alla Procura di Trento e al Garante della Privacy".
[foto di repertorio, Ansa]