Adunata degli alpini di Udine al via nel segno del Trentino: “Saremo in tanti, bello essere di nuovo tutti insieme”
A Gemona si è svolta la toccante cerimonia in ricordo delle vittime del terremoto e in omaggio a Franco Bertagnolli. Il trentino, di Mezzocorona, fu anche presidente nazionale dell'Ana (l'unico trentino della storia), ma fu soprattutto l'uomo della ricostruzione dopo il tragico terremoto del 1976
RIMINI La maxigallery dell'Adunata 2022
TRENTO. È iniziata l'Adunata di Udine. Tra pioggia e freddo, ma il meteo non ha condizionato la voglia di stare insieme e di fare festa degli alpini. E ieri è stata una giornata decisamente importante per il Trentino. Mentre i primi gruppi arrivavano in Friuli (già presenti e operativi i rappresentanti delle sezioni di Bosentino, Mezzocorona, Zambana, ma anche di molti altri paesi e valli), nel pomeriggio a Gemona si è svolta la toccante cerimonia in ricordo delle vittime del terremoto e in omaggio a Franco Bertagnolli.
Il trentino, di Mezzocorona, fu anche presidente nazionale dell'Ana (l'unico trentino della storia), ma fu soprattutto l'uomo della ricostruzione dopo il tragico terremoto del 1976. E ieri, nel piazzale Bertagnolli, sotto il monumento a lui dedicato, è stata presentata la nuova stele.
Presenti due dei quattro figli, Franca e Fabio Bertagnolli, che sono stati accompagnati nella sfilata da Maurizio Pinamonti (ex presidente Ana di Trento e attuale consigliere nazionale) e da Paolo Frizzi (presidente Ana di Trento. Presenti anche molti rappresentanti della sezione cittadina e del gruppo di Mezzocorona, guidato da Stefano Luchin.
«È stato un bel momento - racconta Frizzi - e un omaggio sentito a un uomo di valore e un alpino straordinario. Bertagnolli è probabilmente più conosciuto qui in Friuli che in Trentino, ma la sua figura si merita ogni omaggio. Anzi, la sua memoria va recuperata anche da noi».
La cerimonia a Gemona si è svolta in tre fasi, racconta Gioacchino Pedrazzoli, consigliere dell'Ana di Trento: «Prima c'è stata la commemorazione delle vittime del terremoto al cimitero. Poi l'inaugurazione di una stele in memoria delle vittime del Covid: nel 2020 alcune vittime bergamasche del maledetto virus (quelle dei tristemente famosi camion militari che uscivano da Bergamo) sono state portate qui e piantonate dagli Alpini in uno splendido gesto di affetto. E tutto questo è stato ricordato davanti alle autorità, tra le quali anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, e davanti a tanti alpini. Infine il momento per Franco Bertagnolli».
Ma le celebrazioni ufficiali sono iniziate già la mattina. «Noi siamo partiti già mercoledì con il camper - raccontano Mirko Tezzele, Vincenzo D'Angelo e lo stesso Giaocchino Pedrazzoli - e questa mattina (ieri per chi legge ndr), siamo stati al sacrario di Redipuglia, per una cerimonia semplice ed essenziale, ma sentita e dal significato decisamente importante e storico».
Dalle celebrazioni ai momenti più sociali dell'Adunata. Le tre penne nere spiegano: «Saremo all'accampamento con il gruppo di Ton e con i nostri amici di Brescia, più precisamente di Verolanuova. Siamo stati insieme anche all'Adunata di Milano, poi siamo andati a trovarli nel 2019 e loro sono venuti a metà aprile in val di Non. Tutto nasce da una bella storia alpina, con il matrimonio tra nipote e figlio dei rispettivi capigruppo».
A proposito di belle storie di amicizia alpina: «Io arriverò sabato in Friuli - racconta il "sindaco alpino" Paolo Zanlucchi, primo cittadino del Comune di Altopiano della Vigolana - e sarò insieme ai trentini ma anche ai miei amici del Corso Allievi Ufficiali di Complemento: l'abbiamo fatto insieme 35 anni fa alla Scuola Militare Alpina di Aosta e da allora ci vediamo alle Adunate. E per me domenica sarà un orgoglio e un piacere sfilare con la fascia da sindaco e la penna nera da Alpino».
Presente già da ieri, come accennato, anche il gruppo di Bosentino, guidato da Domenico Leonardelli. «Stiamo per arrivare al campo 2 - ci racconta nel primo pomeriggio - e siamo pronti ad accamparci. Abbiamo macchine e camper, siamo in 7 ma altri 8 arriveranno domani».
Lui non ci dice nulla, ma gli amici alpini ci raccontano: «Domenico due settimane fa è andato ad Arezzo per regalare dei turni di lavoro per la costruzione della cittadella della Pace di Rondine: come Ana erano state donate al Papa 10 mila ore di volontariato per questo progetto solidale. E Domenico si è rimboccato le maniche ed è andato a lavorare in Toscana».