Adunata degli alpini nel vivo: tre amici della Val di Non a Udine con il mulo Furia
Attese in Friuli oltre 7.000 penne nere provenienti dalla nostra provincia. Il gruppo di Zambana, guidato dal capogruppo Diego Filippozzi, è a Udine già da giovedì: «Siamo una dozzina e ci siamo accampati in un piazzale che ci ha messo a disposizione con grande generosità e come segno di amicizia un commilitone del posto. Il maltempo non rovinerà la festa»
RIMINI La maxigallery dell'Adunata 2022
UDINE. Più forti della pioggia. Anche se, ammettono, senza pioggia sarebbe molto meglio. Ieri è andata in archivio la seconda giornata di Adunata e oggi si entra nel vivo: il sabato e la domenica, infatti, sono da sempre le due giornate con la maggiore partecipazione, con gli Alpini che arrivano numerosi da ogni angolo d'Italia, in attesa della grande sfilata di domani. Anche dal Trentino le penne nere stanno arrivando in Friuli in gran numero.
Alla fine saranno circa settemila, e la maggior parte partirà proprio oggi per non perdersi il momento più atteso. Ieri, a metà pomeriggio, è arrivato a Udine anche un gruppetto di penne nere decisamente particolare: Enrico Ausserer, Ottavio Stinghel e Bruno Covi, infatti, hanno portato all'Adunata anche il mulo Furia.
«Siamo partiti la mattina dalla val di Non - raccontano - e sul traino abbiamo caricato Furia. E poi abbiamo con noi anche la Jeep storica e il mulo meccanico. Furia sfilerà con noi, bardato a dovere: con orgoglio abbiamo portato questo bel animale, simbolo di fatica e di amicizia. Siamo davvero felici di essere qui, saranno delle belle giornate in compagnia, tra amici ospitali e tanti appuntamenti. L'Adunata è una festa popolare da non perdere».
«Posso anche dire un mio sentimento? - aggiunge il signor Ottavio - Uno dei pochi rammarichi che ho riguarda l'aver perso le nostre salmerie: eravamo i migliori al mondo, venivano da mezza Europa a prendere i nostri muli. Poi abbiamo perso questa bellissima risorsa. Bisognava collegare tutto alla Protezione civile, i muli sono il massimo per trasportare viveri e medicinali in montagna. È proprio un peccato per noi che amiamo e siamo appassionati di questi animali».
Chi invece a Udine è arrivato già giovedì è il gruppo di Zambana, guidato dal capogruppo Diego Filippozzi. «Siamo una dozzina e ci siamo accampati in un piazzale che ci ha messo a disposizione con grande generosità e come segno di amicizia un commilitone di Udine. Praticamente siamo sotto casa sua, con le tende, la cucina da campo, le brandine e il camper. Siamo a un quarto d'ora a piedi dal centro di Udine, quindi è comodissimo».
L'unico problema, come accennato, è il meteo: «Effettivamente piove a dirotto da due giorni, con delle piccole pause. Ma abbiamo comunque partecipato all'alzabandiera e all'inaugurazione della cittadella alpina, così come alla sfilata della bandiera di guerra. Però bisogna dire che la città si presta bene all'Adunata e che l'accoglienza è stata davvero ottima. Per noi è un'occasione imperdibile per fare gruppo e unirci ancora di più. E se verrà il sole... meglio. L'importante è che non piova domenica».
Domani per la sfilata sono attese 70.000 penne nere da tutta Italia. Tornando a ieri, in mattinata si sono susseguite le celebrazioni in onore dei Caduti di tutte le Guerre prima al Tempietto nella Loggia di San Giovanni in Piazza Libertà e poi al Tempio Ossario dei Caduti che a Udine custodisce le spoglie di centomila soldati caduti nella prima guerra mondiale. Alle celebrazioni hanno preso parte il generale di corpo d'Armata Ignazio Gamba, comandante delle truppe Alpine e il presidente nazionale della Associazione nazionale alpini Sebastiano Favero.
La deposizione della corona al monumento ai caduti della Brigata Alpina Julia all'ingresso del parco Moretti è stata accompagnata dalle note della Fanfara Brigata Alpina Julia. A seguire, l'inaugurazione della cittadella degli Alpini nel parco Moretti con le dotazioni degli Alpini in armi, una parte storica e una dedicata alla sanità e alla protezione civile alpina di cui le penne nere in congedo dell'Ana fanno parte. Al taglio del nastro hanno partecipato, oltre al generale Gamba e al presidente Favero, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, l'assessore regionale all'attività produttiva del Fvg Sergio Emidio Bini, il prefetto di Udine Massimo Marchesiello.