Cassa Centrale si è comprata Casa Gerloni in piazza Duomo
Lo storico edificio incastonato nel lato ovest della piazza sarà la sede di rappresentanza dell’istituto di credito, che raggruppa le storiche casse rurali trentine e decine di banche di credito cooperativo di tutta Italia. Il prezzo di acquisto dell’immobile, che è stato oggetto di una radicale ristrutturazione con consolidamento del solaio, è stato fissato in 2 milioni 420mila euro
TRENTO. Cassa Centrale Banca spa, uno dei primi dieci gruppi bancari italiani, rafforza la propria identità locale prendendo casa nella centralissima piazza Duomo. La ex Casa Gerloni, storico edificio incastonato nel lato ovest della piazza, sarà infatti la sede di rappresentanza dell’istituto di credito, che raggruppa le storiche casse rurali trentine e decine di banche di credito cooperativo di tutta Italia. Cassa Centrale della Banca di Credito Cooperativo Italiano, rappresentata dal presidente Giorgio Fracalossi, ha firmato il contratto preliminare di acquisto di cantine, piano terra, primo e secondo piano dell’immobile dalla società Piazza Duomo srl di Kurt Brunner, un commerciante all’ingrosso di motocicli di Vipiteno che aveva comprato Casa Gerloni anni prima dal gruppo immobiliare trentino Dalle Nogare. Il prezzo di acquisto dell’immobile, che è stato oggetto di una radicale ristrutturazione con consolidamento del solaio, è stato fissato in 2 milioni 420mila euro.
Il preliminare era stato firmato il 14 giugno del 2021 ed è stato poi rinnovato e prorogato il 29 aprile dell’anno scorso ed era condizionato all’ottenimento di una deroga nella destinazione d’uso. Per poter veramente diventare sede di rappresentanza era infatti necessaria una deroga alla destinazione urbanistica per i locali al primo e secondo piano da residenze a uffici, deroga che è stata concessa all’unanimità dal consiglio comunale il 10 maggio scorso.
Le norme di attuazione del Piano regolatore cittadino ammettono in centro storico il passaggio da residenziale ad altre funzioni solo ai piani terra ma in questo caso si è potuto applicare l’istituto della deroga previsto dal Regolamento urbanistico-edilizio provinciale che fa una esplicita eccezione ai piani superiori per opere destinate ad attività economiche di interesse generale e in particolare proprio ad opere riguardanti istituti di credito e consorzi fidi. L’autorizzazione della Soprintendenza per i beni culturali, necessaria essendo Casa Gerloni bene tutelato, è stata rilasciata il 29 novembre scorso.
Ecco perciò che i vertici di Ccb potranno nel prossimo futuro intrattenere gli ospiti nel prestigioso palazzo con magnifica vista verso la piazza, proprio di fronte alla Torre Civica e alla Fontana del Nettuno. La banca ha acquistato la fetta principale dell’edificio, ma non tutto. Rimangono ad uso residenziale il terzo e il quarto piano, con terrazzo, e con il giroscale che sarà ad uso comune. Ccb si è comprata le cantine, il pianterreno adibito a negozio e le sale ai due piani intermedi. Quella al secondo piano non presenta elementi di particolare valore culturale mentre quella al primo piano ha messo in luce nel corso della ristrutturazione alcuni frammenti pittorici di piccole dimensioni ed ha un soffitto con travi originali.
Di maggiore interesse storico il vano scala dove sono emersi alcuni elementi di epoca medievale. E proprio questi elementi, legati all’importanza storica dell’edificio, hanno spinto il consiglio comunale, su proposta di Bruna Giuliani, consigliera della Lega, ad approvare un ordine del giorno, collegato alla deroga urbanistica, che impegna sindaco e giunta a cercare un accordo con Cassa Centrale Banca per consentire una fruizione della ex Casa Gerloni in alcune giornate dell’anno da parte della cittadinanza, magari inserendo l’immobile nel circuito della manifestazione Palazzi Aperti, e anche da parte dell’amministrazione che potrebbe così concordare con la banca l’utilizzo delle sale per momenti di incontro e di accoglienza per fini istituzionali.
Anche la ex Casa Gerloni, sulla cui facciata campeggia una targa che dichiara come quelle stanze abbiano dato i natali nel 1875 a Cesare Battisti, notizia che viene peraltro messa in dubbio da qualche storico, tornerà ad avere vita contribuendo ad abbellire il salotto cittadino. L’acquisto da parte di Cassa Centrale arriva dopo decenni di abbandono, quando la casa era divisa tra diversi eredi dei vecchi proprietari, tra cui il farmacista Mario de Gerloni, da cui prende il nome.