Luca Zingaretti da attore a imprenditore: “Recito da quando ho 18 anni, ora voglio raccontare le mie storie”
L’attore racconta la nascita della sua casa di produzione e il grande successo di “Le indagini di Lolita Lobosco”: “Non ho mai pensato nella mia vita di arrivare a definirmi imprenditore, eppure, da sempre, procedo nelle mie scelte per suggestioni ed epifanie. Aprire Zocotoco è solo una delle molte”
TRENTO. Racconta il suo nuovo ruolo di imprenditore, la nascita della casa di produzione Zocotoco e il grande successo di “Le indagini di Lolita Lobosco”, Luca Zingaretti al Festival dell’Economia di Trento, in uno degli eventi Fuori Festival.
“Recito da quanto avevo 18 anni – dichiara nell’intervista – ma ad un certo punto ho cominciato a pensare che molto di ciò che ero e sono chiamato a interpretare non abbia senso. Per questo ho deciso di provare a raccontare le mie storie, di svilupparle dall’inizio alla fine. Così è nata Zocotoco, che tra le altre cose ha raggiunto il successo con la serie su Lolita Lobosco. Come? Solo un’altra suggestione: leggendo i romanzi ho intuito la sua straordinarietà come personaggio e ci ho voluto credere. Ora stiamo scrivendo la terza stagione, quindi l’intuizione è stata fortunata”.
Ormai Zingaretti pensa a se stesso come a un imprenditore prima che a un attore, e lo dice chiaro con la sua partecipazione al Festival. “Non ho mai pensato, nella mia vita – afferma – di arrivare a definirmi imprenditore, eppure, da sempre, procedo nelle mie scelte per suggestioni ed epifanie. Aprire Zocotoco è solo una delle molte”.
Nata da un’urgenza personale, la casa di produzione che porta il nome del gatto di Zingaretti stesso “viene da uno scompenso tra ciò che desideravo raccontare e ciò che realmente poi mi trovavo a recitare, dal fatto che ciò che mi si chiedeva come attore mi stava stretto”. Così, con la moglie Luisa Ranieri, lancia un’impresa che permetta loro di sviluppare progetti a 360 gradi, dall’idea alla messa in scena. “Abbiamo iniziato per caso, quasi, con sei progetti, pensando di svilupparne uno. Invece ne abbiamo subito avviati cinque”. Tra questi il cartone “Food Wizards” che diverte i bambini, insegnando loro le linee guida per una corretta alimentazione, e la serie “Le indagini di Lolita Lobosco”.
Il futuro? Per l’imprenditore-attore “è poco prevedibile, perché dipendente dal continuo flusso di cambiamenti tecnologici – conclude – per questo la prima qualità da insegnare ai ragazzi è la duttilità. Ma poi, mi chiedo, non è forse già cominciato? A volte ho come l’impressione che una parte della società sia su una nave e gridi aiuto, e parli degli evidenti problemi (dal cambiamento climatico alle intelligenze artificiali) ma l’altra parte, sia sorda, veda i gesti di chi richiama al pericolo e pensi che stia solo salutando”.