Violenta l’amica minorenne conosciuta sul web: 27enne condannato a 4 anni
I fatti risalgono al 2016: l’uomo aveva letteralmente sequestrato l’allora diciassettenne impedendole di lasciare la stanza e abusando di lei. I due si erano conosciuti tramite i social network e dopo settimane di scambi on line avevano deciso di incontrarsi
L'ABUSO Violentata in cantina
TRENTO. La loro relazione era nata a distanza, ma sembrava crescere solida, anche dopo il primo incontro reale. Questo almeno è quanto sperava una giovanissima, non ancora maggiorenne che si è tuttavia trovata catapultata improvvisamente in un incubo: il ventenne con cui stava mettendo in piedi la relazione, l'ha rinchiusa nella camera della struttura alberghiera in cui alloggiava abusando di lei contro la sua volontà. I fatti risalgono al 2016: ora la vittima ha ventitré anni e il giovane ventisette.
Nei giorni scorsi quest'ultimo è stato condannato a quattro anni di reclusione, con le pesanti accuse di violenza sessuale su minore e atti persecutori. Il tribunale di Trento ha condannato il giovane anche a rifondere alla giovane, a titolo di risarcimento, cinquantamila euro. Peccato però che il ventisettenne, residente fuori regione, sia tuttora irreperibile: la sentenza è stata pronunciata in contumacia, alla sola presenza della legale chiamata a rappresentarlo, l'avvocatessa Luna Panteca.
I fatti si erano svolti in Valsugana, dove risiedeva la giovane all'epoca. La diciassettenne e il ventenne si erano conosciuti tramite i social network e dopo settimane di scambi on line avevano deciso di incontrarsi. Un primo tête-à-tête che aveva lasciato in entrambi la sensazione che quel legame iniziale potesse avere un futuro, così la frequentazione era proseguita.
Dopo qualche settimana il ventenne aveva così deciso di fare ritorno in Trentino, con la giovane che aveva espresso entusiasmo di fronte alla prospettiva di rivedersi dal vivo. Ma in quella seconda occasione le cose erano ben presto precipitate: dopo essersi incontrati all'aperto, con la scusa di recuperare qualche oggetto personale dal proprio bagaglio lasciato in albergo, il ventenne aveva convinto la ragazza a seguirlo nella struttura.
Le sue intenzioni erano apparse fin da subito chiare e neppure sorprendenti. La giovane, tuttavia, pur comprendendo le volontà del ragazzo, lo aveva subito pregato di non insistere, non sentendosi ancora del tutto pronta per quel passo. A quel punto, secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine che negli anni scorsi avevano indagato sull'episodio, la reazione del ventenne era stata violenta. Aveva letteralmente sequestrato la diciassettenne impedendole di lasciare la stanza e abusando di lei. Il rapporto tra i due era poi proseguito per un brevissimo periodo, durante il quale la giovanissima aveva subito pressioni psicologiche per non interrompere la relazione.
Dopo qualche tempo, tuttavia, non aveva retto al peso che si portava dentro dopo l'accaduto e si era rivolta alle forze dell'ordine. Erano così iniziati gli accertamenti, che hanno portato poi all'apertura del procedimento penale a carico del giovane. Che nel frattempo, dopo la fine del rapporto con la minorenne era letteralmente sparito: tuttora, come detto, è irreperibile e sconterà la pena comminatagli qualora venga rintracciato.