Il padre di Andrea Papi, il ragazzo ucciso dall'orsa: "Attendiamo ancora le scuse dopo la morte annunciata di nostro figlio"
Duro messaggio sui social rivolto alla Provincia e alle altre istituzioni trentine da parte della famiglia del giovane che ha perso la vita il 5 aprile scorso in seguito a un drammatico incontro ravvicinato con Jj4
COMUNITÀ Caldes, con una fiaccolata il paese chiede giustizia per Andrea Papi
DENUNCIA Provincia e Stato nel mirino per la reintroduzione degli orsi
L'ORSA L’annuncio della Lav: “Jj4, piano per portarla in un rifugio in Romania
GIUSTIZIA La famiglia di Andrea: querela contro chi lo ha denigrato in rete
TRENTO. Duro messaggio sui social della famiglia di Andrea Papi, il giovane ucciso il 5 aprile scorso, durante uno sfortunato incontro con l'orsa Jj4, nei boschi sopra Caldes, in val di Sole, dove la vittima stava facendo una corsa.
Il messaggio è stato pubblicato da Laura Papi, sorella di Andrea: "Scrivo tutto questo a nome di mio papà, Carlo Papi. Questo messaggio - si legge - è rivolto al presidente della Provincia e a tutti gli Organi istituzionali della Provincia di Trento.
La Famiglia Papi ha atteso circa tre mesi dalla tragedia di Caldes, con la morte attesa ed ANNUNCIATA di Andrea, per avere le scuse pubbliche e morali non ancora arrivate; ad oggi chiediamo ancora una volta ai responsabili di questa ignobile tragedia di spiegare come è potuto accadere una simile vicenda e quindi di chi sono le responsabilità dell'accaduto.
Mettetevi una mano sul cuore, riflettete e se fosse accaduto ad un vostro figlio? Come avreste reagito? Attendiamo risposte dalle persone citate in causa, e da chi la notte non dorme sonni sereni. Aspetto vostra risposta. Carlo Papi", si conclude il post.
La pubblicazione avviene all'indomani di una nuova pagina riguardante il destino dell'orsa Jj4, attualmente rinchiusa dopo la cattura nel recento del Casteller a Trento.
La Lav (Lega antivivisezione) infatti ha presentato ieri, in una conferenza stampa a Trento. il suo piano per portare a proprie spese l'orsa in un rifugio naturale per plantigradi in Romania. Per attuare l'operazione, del costo di circa 25 mila euro, però, manca l'ok delle autorità, italiane e romene. Nell'oasi forestale in questione si trovano già circa 120 orsi altrove giudicati problematici.