«No al trasferimento degli orsi confidenti: ecco le proposte per creare un'area accogliente in Trentino»
L'iniziativa dell'associazione Bearsandothers, con ipotesi per il monte Peller, Giustino o il Casteller. A due dei progetti si interessa anche l'onorevole Michela Vittoria Brambilla
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TRENTO. Convivere con gli orsi problematici? Secondo l'associazione Bearsandothers Odv non solo è possibile ma è anche perfettamente attuabile grazie a dei progetti areali in grado di garantire la gestione degli orsi "confidenti" in sicurezza e autonomia.
Quattro progetti complessivi, due dei quali hanno già suscitato l'interesse spontaneo da parte dell'onorevole Michela Vittoria Brambilla con la conseguente presa in carico da alcune associazioni nazionali.
Premesse chiare e controcorrente da parte del comitato riunito due giorni fa in conferenza stampa alle Scuole Stainer: «Siamo contrari a qualsiasi trasferimento in parchi zoo, rifugi o santuari vari - ha ribadito Ornella Dorigatti, attivista e seconda portavoce del comitato - che sottoporrebbero l'animale a rischi elevatissimi: dal viaggio alla cattività. Orsi come JJ4 e M49 secondo noi dovrebbero essere liberati nei boschi, opportunamente monitorati e controllati.
Proprio per questo abbiamo studiato alcuni progetti per proporre aree compatibili per questi tipi di orso».
«Sono mesi che lavoriamo a questi progetti - ha detto Marco Ianes, tecnico ambientale, attivista e primo portavoce del comitato -. Abbiamo fatto rilievi per tutto il Trentino dopo l'esplosione data dal triste caso di Andrea Papi, arrivando infine alla redazione di queste quattro proposte per possibili aree di accoglienza».
Il primo progetto areale vede interessata la zona dell'ex cava Maffei a Giustino. L'area, su cui pende una scelta comunale che la destinerebbe a discarica di inerti, vanta una superficie totale di circa 150.000 metri quadrati ed è in parte già dotata di una recinzione di base che dovrebbe essere solo rinforzata per renderla idonea alla presenza degli orsi.
Nell'area si troverebbe anche un laghetto e un'area boschiva adatta e compatibile alla vita degli animali. Il progetto, su cui ci sono già adesioni da parte di tecnici per la progettazione esecutiva, possiede una relazione preliminare con parere di fattibilità positivo e l'area sarebbe cantierabile fin da subito, con opportune autorizzazioni e con un costo di massima di poco più di tre milioni di euro.
Il secondo progetto, uno dei valutati dall'onorevole Brambilla, vede invece l'ampliamento del centro vivaistico del Casteller, attualmente dotato di una recinzione di circa 7.000 metri quadrati. Con un intervento strutturale e un costo di circa quattro milioni e mezzo sarebbe già possibile ampliare l'area, di pertinenza della Provincia, a 43-45 ettari garantendo, data l'inaccessibilità della zona al pubblico, la piena tutele degli esemplari.
Il terzo progetto, il più complesso in termini di realizzazione, vede coinvolta l'area di Monte Peller nel Parco Adamello Brenta, con la realizzazione di una recinzione di 85 (o in alternativa 54) metri quadrati e un costo complessivo di quasi otto milioni e mezzo. In questo caso si rendono però necessarie verifiche di proprietà, terreni e percorsi non ancora effettuate.
L'ultimo progetto, il secondo preso in carico dall'onorevole Brambilla, vede invece interessata, come per il primo progetto (e per questo compatibile con questo) l'area di Giustino. In questo caso verrebbe creata di una piccola sotto-area di accoglienza per l'orso problematico con la possibilità di riconvertire alcune strutture, come ad esempio un capannone in area veterinaria. Costo complessivo stimato: poco più di tre milioni.
Oltre all'ideazione dei progetti Bearsandothers ha già avviato una raccolta fondi e il progetto "Morso" per la costituzione di un consorzio di produttori di cibo sostenibile con immagine dell'orso, di cui parte dei ricavi andranno ad appoggiare una delle progettualità.
«Non possiamo continuare a trasferire gli orsi - conclude Dorigatti - è il momento di risolvere questo problema una volta per tutte».