TRENTO. La strada della val di Cembra usata come una pista per moto, o peggio. Tutto immortalato in un video diffuso sui social e intitolato “Andiamo a fare i criminali in Val di Cembra”.
Motociclisti che viaggiano oltre i cento all'ora nei centri abitati e che raggiungono punte di 234-236 km/h nei vari rettilinei della valle.
Totalmente sprezzanti dei limiti di velocità e dei pericoli che creano.
Preoccupati solo di verificare, prima, che non ci siano in zona controlli della velocità o posti di blocco delle forze dell'ordine.
A darne notizia è la Tgr Rai di Trento, che pubblica un breve stralcio di un video che qualcuno, si spiega, ha postato il 26 giugno. Un video girato con una action cam e che dura ben sedici minuti.
Nel servizio Rai si sottolinea che il video, oltre a mostrare chiaramente la velocità sregolata, riprende sorpassi, invasioni della corsia opposta, passaggi pericolosi fra le case dei paesi.
Inoltre, si riferisce, si nota anche che alcuni dei protagonisti di questi comportamenti indugia all'imbocco di una galleria per fermare i motociclisti provenienti dalla direzione opposta e chiedere loro se dall'altro lato del tunnel vi siano controlli di polizia. Una volta "rassicurati" riprendono la loro corsa demenziale.
Proprio dal 26 giugno, il giorno del video in questione, sono stati introdotti nuovi limiti di velocità, per rendere più sicura la statale 612 della val di Cembra, una strada che è stata più volte teatro di incidenti tragici e che spesso viene usata, appunto, dai motociclisti come fossse una pista.
La Provincia ha abbassato i limiti a 50 e 70 chilometri orari in ulteriori tratti, ma deciso anche l'installazione di autovelox aggiuntivi nei comuni di Giovo, Alta Valle e Castello-Molina di Fiemme.
Nuovi limiti e altre iniziative contro la velocità anche per alcuni tratti della provinciale 71 Fersina - Avisio nei Comuni di Segonzano, Sover e Valfloriana, a sua volta spesso teatro delle follie dei motociclisti.
In una interrogazione, il consigliere provinciale Gianluca Cavada ha ricordato, fra l'altro, che «le compagnie di motociclisti inviano soltanto un singolo membro in perlustrazione, e in assenza di una pattuglia di controllo, essi transitano a velocità sostenuta o effettuano vere e proprie gare sulla strada».