Gli incontri pubblici sulla sanità cancellati, il vescovo Tisi: «Clima rovente, scelta presa in fretta»
Dopo lo stop alle iniziative sul territorio, Maurizio Agostini (Consulta della salute e Acli) accusa gli enti territoriali e l'Apss: «Si sono mossi entrambi e dietro non può che esserci il livello politico». Intanto in Curia c'è stato un incontro chiarificatorio con i promotori dei dibattiti
IL CASO Situazione della sanità, il vescovo sospende gli incontri organizzati sul territorio
CONVEGNO "Anche in Trentino aumentano coloro che rinunciano alle cure”
TRENTO. Se a far saltare conferenza stampa e incontri sulla sanità già programmati siano stati i territori che si sono defilati all'ultimo momento o le pressioni arrivate dall'Azienda sanitaria, o entrambe le "interferenze" probabilmente non si saprà mai.
Di certo monsignor Lauro Tisi - all'incontro con la Consulta della salute, i rappresentanti degli Ordini e le Acli convocato per chiarire i motivi del repentino dietrofront - ha ammesso che il clima si era fatto rovente e che questo lo ha portato, forse in modo precipitoso e senza coinvolgere le parti che avevano lavorato sul progetto, a decidere di sospendere tutto.
«Il fatto è grave. I due livelli (Azienda e territori) - sono le parole di Maurizio Agostini, medico, che all'incontro ha partecipato sia in rappresentanza della Consulta della salute che delle Acli - si sono mossi entrambi e dietro non può che esserci il livello politico.
Negli ultimi giorni prima della sospensione, sono arrivate in rapida successione il dietrofront della Cal che non voleva l'uso del suo logo e quello di tre Comunità di valle (Fassa, Non e Bassa Valsugana) su sei che pure pochi giorni prima avevano discusso di date e sedi degli incontri. E dire che lo "spettro che si aggirava" nel Trentino, era un gruppo di rappresentanti di associazioni di cittadini e degli Ordini di alcune professioni sociali e sanitarie, non pericolosi bolscevichi rivoluzionari».
«Nell'incontro tra il vescovo Lauro e i rappresentanti degli Ordini professionali, della Consulta per la salute e delle Acli è stato espresso il rammarico per la decisione di sospendere gli incontri sul territorio, alla cui organizzazione la Diocesi aveva contribuito direttamente - fanno sapere dalla sede della Curia - . Una decisione, si è convenuto, non sufficientemente condivisa ma dettata esclusivamente - ha precisato l'Arcivescovo - dal timore concreto che l'iniziativa potesse essere, indipendentemente dalle intenzioni dei promotori, oggetto di strumentalizzazione politica, come lasciava trasparire l'evidente disagio manifestato in particolare da alcuni territori, sfilatisi dopo l'iniziale disponibilità».
Il Vescovo ha ribadito la volontà di non disperdere affatto il prezioso lavoro di rete messo in atto nell'ultimo anno e mezzo «e di trovare insieme le modalità migliori per mettere fin da subito a tema, con la più ampia partecipazione possibile, una sanità che sia davvero a servizio di tutti i cittadini, in particolare di chi fa più fatica».
L'incontro tra il Vescovo è durato circa un'ora e mezza. I toni in alcuni tratti sono stati anche aspri e tutti hanno espresso lo sconcerto e l'impressione che si sia voluto impedire che il gruppo girasse il Trentino parlando di sanità anche se l'obiettivo non era attaccare giunta o Azienda, ma raccogliere stimoli e segnalazioni.
Le parti si sono comunque lasciati in buoni rapporti, tutti consapevoli che le eventuali colpe dell'annullamento degli incontri va ricercato altrove. La riunione si è chiusa senza la certezza che gli incontri possono essere fatti in futuro, sicuramente non prima delle elezioni.