Giustizia / Sicurezza

"Codice rosso", 500 ogni anno le denunce di violenza in Trentino. Trend di richieste in aumento

“Quest’anno, fino a giugno 2023 – ha evidenziato Elena Bravi - si sono registrate 112 richieste di intervento degli psicologi Apss di cui il 27,7% per assistenza ai minori, richieste che, per i primi sei mesi dell’anno, risultano essere pari a quelle dell’intero 2022, anno in cui sono stati 114 gli interventi di cui 31,6% per ascolto di minori”

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TRENTO. Presentato oggi, giovedì 3 agosto, alla presenza dell’assessore alla salute Stefania Segnana, del Procuratore della Repubblica di Trento Sandro Raimondi, del direttore generale dell’Apss Antonio Ferro, della direttrice dell’integrazione sociosanitaria Elena Bravi, della direttrice dell’Unità operativa di psicologia Chiara Guella insieme alla psicologa Maria Montanaro che ha seguito il progetto come referente formativo, lo stato dell’arte dell’applicazione del Codice rosso in Trentino. Una collaborazione, quella tra Apss e Procure di Trento e Rovereto attiva dal 2019 e che recentemente ha ottenuto il primo premio per le aziende pubbliche nell’ambito del “Premio protagoniste in sanità 2023”.

In seguito all’introduzione della legge 69/2019 “Codice rosso”, per meglio affrontare il problema sul territorio, è stata stipulata una prima convenzione tra il Tribunale della Procura della Repubblica di Trento e Apss che prevedeva l’intervento dello psicologo come ausiliario di polizia giudiziaria per affiancare le forze dell’ordine e la magistratura nell’ascolto delle vittime di violenza intrafamiliare e di genere. Da allora, la convenzione, a cui si è aggiunta nel 2022 anche la Procura di Rovereto, è stata confermata e rinnovata ogni anno.

Apss, tutti i dati degli ultimi 6 mesi by Red Azione on Scribd

Stefania Segnana, nel suo intervento ha lodato tutti coloro che hanno contribuito alla piena applicazione della convenzione e ha evidenziato: «Siamo consapevoli dell’importanza sociale e individuale di sostenere e tutelare le persone oggetto di violenza e la collaborazione tra istituzioni persegue l’obiettivo comune di arginare una piaga sociale che indebolisce le nostre comunità e mina la convivenza all’interno delle singole famiglie.

È dunque importante l’impegno delle istituzioni per affrontare il fenomeno che deve essere contrastato con tutti gli strumenti che l’ordinamento ci mette a disposizione, come questo progetto, che supporta fin dall’inizio delle indagini le vittime”.

 

Il Procuratore della Repubblica di Trento, Sandro Raimondi, nel suo intervento ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato al progetto evidenziando: «La convenzione con Apss è unica a livello italiano, lavoriamo con professionisti che forniscono un supporto molto importante nel momento della presa in carico delle vittime dal punto di vista giudiziario. Dalla partenza nel novembre 2019 abbiamo affrontato tutta una serie di prospettive e problemi ma ora abbiamo un supporto psicologico dedicato alla prima accoglienza delle vittime di violenza.

Sono convinto che il sostegno alle persone vittime di violenza di genere sia importante tanto quanto la lotta alla criminalità organizzata. Interventi che aiutano a prevenire futuri fatti e soprattutto a consentire di fare giustizia piena in un settore in cui è difficile operare perché le vittime di violenza non denunciano, sono importantissimi. Sono estremamente fiero di questo servizio che continueremo e il primo premio vinto è la dimostrazione della bontà del progetto».

«La convenzione con le Procure – ha evidenziato Elena Bravi – in maniera del tutto inedita nel panorama italiano, ha richiesto agli psicologi di Apss di affinare competenze anche giuridiche, per poter intervenire in qualità di ausiliario di polizia giudiziaria per affiancare le forze dell’ordine e la magistratura nell’ascolto di soggetti fragili e persone offese. Per gli psicologi si tratta di un impegno di grande rilevanza perché quello che serve in questi casi è la tempestività. Quest’anno, fino a giugno 2023, si sono registrate 112 richieste di intervento degli psicologi Apss di cui il 27,7% per assistenza ai minori, richieste che, per i primi sei mesi dell’anno, risultano essere pari a quelle dell’intero 2022, anno in cui sono stati 114 gli interventi di cui 31,6% per ascolto di minori.

Nel 2021 le richieste erano state 121 dati che sommati ai 65 interventi del 2020 sottolineano oltre all’impegno professionale la rilevanza della collaborazione tra professionalità diverse per sostenere le vittime di violenza intrafamiliare e di genere. Per quanto riguarda i dati degli ultimi 18 mesi i maltrattamenti e le percosse rappresentano il 30% e la prima motivazione delle situazioni di ascolto, seguiti dalla violenza complessa (25,7%) che vede spesso storie familiari difficili e nel 17% dei casi violenza psicologica e abuso sessuale (12%)».

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