Il notaio morto in moto nella galleria di Martignano, il dolore dei colleghi: “Una persona splendida, ci mancherà”
Il giorno dopo il tragico incidente alla galleria di Martignano, verso Pergine, in cui ha perso la vita il notaio Donato Narciso, 56 anni, sono moltissime le persone che lo vogliono ricordare. Commosso Orazio Marco Poma, presidente del Consiglio notarile di Trento e Rovereto: «Un uomo dai valori profondi»
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TRENTO. Valsugana ancora sotto shock per la morte in un tragico incidente nella galleria di Martignano, verso Pergine del notaio Donato Narciso, 56 anni. Stava viaggiando a bordo della sua Ducati quando si è scontrato con un'auto durante un sorpasso: l'uomo ha perso la vita. Sono in corso le indagini per chiarire la dinamica. Il ricordo di Orazio Marco Poma, presidente del Consiglio notarile di Trento e Rovereto: «Un uomo dai valori profondi»
«Era una persona splendida, sempre pronto a spendersi per chiunque avesse bisogno. Faceva onore a tutta la nostra categoria, era un vanto per il notariato. Ma Donato Narciso era molto più di un collega: era un grande amico». Sono strozzate dal dolore, le parole di Orazio Marco Poma, presidente del Consiglio notarile di Trento e Rovereto: «Faccio fatica ad accettare che sia successo - prosegue - e che Donato non ci sia più. È una tragedia che mi colpisce personalmente, avendomi privato di un grande amico, ma colpisce tutta la nostra categoria: Donato era notaio, suo fratello Flavio è notaio, la moglie Olga è notaio. Quello che è accaduto oggi sta lasciando tutti noi colleghi senza parole. Donato era davvero una persona integerrima, dai valori profondi. Non ho memoria di una persona che avesse mai parlato di lui non in termini positivi. Era apprezzatissimo sia come persona che come professionista tanto a Borgo quanto a Predazzo, dove aveva un secondo recapito oltre alla sede principale in Valsugana».
Il ricordo commosso di Poma prosegue: «Faceva parte del Consiglio e non più tardi di lunedì eravamo a lavorare assieme gomito a gomito. Ed ora sono qui a piangerlo. Ora non sarà facile senza di lui, una persona benvoluta da tutti e a cui mi univa non solo una profonda stima ma soprattutto una sincera amicizia nata e cresciuta sulla scrivania».Quando, ormai oltre una ventina di anni fa, aveva deciso di trasferirsi in Trentino, aveva aperto il proprio studio a Borgo, dapprima nello studio in via Piave, poi in via Giamaolle, dove aveva ristrutturato un vecchio stabile realizzando una palazzina in cui aveva trovato spazio anche per la sua passione per le due ruote, esponendo alcuni dei modelli d'epoca che collezionava, come alcune Moto Guzzi.
«Era un punto di riferimento non solo per la nostra comunità, ma per tutta la Valsugana orientale - spiega il primo cittadino borghigiano Enrico Galvan - dato che in tantissimi lo conoscevano e apprezzavano, anche chi non aveva avuto occasione di passare nel suo studio per questioni professionali. La sua scomparsa rappresenta una tragedia che colpisce tutti, soprattutto dal punto di vista umano. In Valsugana Donato Narciso si era fatto voler bene in fretta e aveva deciso di investire nella sua presenza qui: pochi anni fa aveva deciso di trasferire il proprio studio in uno stabile lungo la strada per Olle, impegnandosi in un intervento di risanamento e valorizzazione dello stabile in cui lavorava. Anche questo era un segno di attenzione e del valore che dava alla sua presenza qui in Valsugana».
Commosso anche il ricordo dell'ex sindaco di Borgo, Fabio Dalledonne: «Era davvero una persona seria, competente, disponibile. Estremamente professionale e preciso. Ne ricordo la pacatezza dei modi, il tratto elegante e la cortesia, sempre prudente e rispettoso. Sono davvero molto dispiaciuto. Lascia un vuoto incolmabile, tanto come persona, ovviamente, quanto come stimato ed apprezzato professionista».
Tra i tanti progetti seguiti, in tutta la Valsugana, spicca quello dell'acquisizione di Castel Pergine da parte della Fondazione appositamente costituita: «È stato un grande professionista che ha creduto nel progetto di acquisizione del Castello fin dall'inizio, lo ha guidato e sostenuto. Un amico con cui avremmo voluto proseguire il cammino», lo ha ricordato sulle proprie pagine Facebook la Fondazione.
«Sono davvero addolorato - ha aggiunto il presidente Carmelo Anderle - perché abbiamo perso una persona, prima ancora che un professionista, che aveva davvero sposato il nostro progetto. Ci aveva accompagnato anche nei momenti più difficili e non posso che ricordare con affetto e, ora, tanta malinconia, i nostri numerosi incontri a Borgo, nel suo studio, prima nella vecchia sede all'incrocio tra viale Piave e via Spagolla e poi nella nuova sede di via Giamaolle. Tra i momenti che più ricordo con piacere, la cena al Castello alla quale aveva partecipato a coronamento del nostro obiettivo raggiunto, ricordo il suo entusiasmo e quello della moglie Olga. Era un uomo dalla grande cultura, appassionato di storia e di letteratura, un amico che ci mancherà molto».
Conoscevo Donato fin da quando era ragazzo - ricorda Paolo Piccoli - perché avevo condiviso tanti anni di attività a livello di rappresentanza nazionale della categoria con il padre, Ernesto, quando faceva parte dei vertici del Consiglio notarile di Latina, dove si era trasferito dalla Campania. Era stato proprio Ernesto a contattarmi all'inizio degli anni Novanta per chiedermi come andassero le cose nel nostro distretto, per capire se poteva essere una buona meta per Donato e Flavio. Arrivarono entrambi di lì a poco, facendosi subito notare come persone, prima ancora che professionisti, davvero integerrime, scrupolose, disponibili. La scomparsa di Donato mi addolora molto, non posso che esprimere il mio cordoglio a tutti i familiari».