Nidi e seconde case, i sindacati al Comune di Trento: “Serve maggiore coraggio”
Durante l’incontro a Palazzo Geremia con il sindaco Ianeselli e l’assessora Bozzarelli, i responsabili delle tre sigle sindacali le tre sigle hanno posto l’accento sulla necessità di agire sulla leva fiscale per incentivare l’immissione sul mercato delle seconde case sfitte
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TRENTO. Questo pomeriggio, mercoledì 24 ottobre, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti hanno incontrato a Palazzo Geremia il sindaco Franco Ianeselli, l’assessora Elisabetta Bozzarelli e i dirigenti comunali per una prima illustrazione sulle scelte che l’Amministrazione si appresta a definire su tariffe e tributi in vista della composizione del bilancio preventivo. È stato spiegato ai sindacati che con il 2024 verrà ridotta l’aliquota sulle seconde case, che passerà dall’attuale 1,08% all’1,05%. Una scelta che determinerà minori entrate nella casse comunali per 600 mila euro. Dal canto loro le tre sigle hanno posto l’accento sulla necessità di agire sulla leva fiscale per incentivare l’immissione sul mercato delle seconde case sfitte.
“In questo modo aumenterebbe l’offerta di abitazioni e si ridurrebbe la pressione delle famiglie che hanno bisogno di trovare un tetto ad un prezzo sostenibile – hanno spiegato a margine della riunione Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Siamo consapevoli che la legge provinciale non permette aumenti dei tributi, ma siamo altrettanto convinti che, accanto al meccanismo del canone concordato, vada trovata una strada per penalizzare fiscalmente gli affitti sfitti così da mettere sul mercato immobiliare nuovi alloggi e così rispondere al bisogno di abitazioni”.
Altra questione affrontata sono stati i nidi. Palazzo Geremia ha confermato che la tariffa massima non subirà ritocchi, dunque rimarrà a circa 330 euro mensili per i nuclei con Icef a 0,40. Le famiglie potranno inoltre usufruire del bonus Inps, abbattendo il peso della rata mensile. “Sui nidi l’amministrazione ha fatto negli ultimi anni un importante sforzo. L’aumento dell’inflazione, però, rischia di svuotare questo meccanismo virtuoso. Per questa ragione, coerentemente con quanto da un anno chiediamo in Provincia, crediamo sia opportuno aumentare la soglia Isee a 0,44 per neutralizzare l’effetto inflazione, che ha gonfiato i salari solo nominalmente”.
Infine Cgil, Cisl e Uil hanno espresso la volontà di incontrare non appena possibile il nuovo o la nuova titolare alle Politiche sociali. “Abbiamo urgenza di un confronto sull’assistenza domiciliare agli anziani. Ci risulta che ci sia stato un sotto-utilizzo delle ore disponibili e non vorremmo ci fosse qualche problematica che ha portato le famiglie ad farsi carico direttamente o indirettamente dell'assistenza dei propri cari non autosufficienti”, hanno concluso.