Roberto Paccher alla guida del consiglio regionale, Josef Noggler vice
L'elezione dell'esponente leghista è arrivata alla terza votazione. Le opposizioni trentine hanno lasciato l'aula al momento del voto. FdI chiede il rinvio della seduta, no della Lega. Il neopresidente: «Sarò il garante di tutti»
LE TRATTATIVE Mattinata di stallo
TRENTO. Fumata bianca, nel pomeriggio di oggi, lunedì 27 novembre 2023, per la presidenza del consiglio regionale.
La guida dell’aula è stata affidata al leghista Roberto Paccher, mentre alla vicepresidenza è stato eletto Josef Noggler, della Svp. «Sarò il garante di tutti», sono state le prime parole del neopresidente, al termine di una seduta nella quale non sono mancati momenti di tensione. Anche all’interno della coalizione di centrodestra trentina, e non poteva essere altrimenti visto lo stallo nella formazione della nuova giunta provinciale.
La cronaca della giornata.
Dopo una mattinata di intense ma infruttuose trattative, alla ripresa pomeridiana dei lavori Francesca Gerosa (Fratelli d’Italia) ha chiesto il rinvio della seduta, da riconvocare in tempi brevi. Mirko Bisesti, Lega, ha detto di non essere d’accordo con la proposta di Fdi, e di ritenere che l’aula dell’Autonomia dovesse avere un presidente, indicando per quel ruolo Roberto Paccher, Lega.
A quel punto l’aula ha votato sulla sospensione richiesta da Gerosa, respingendola con 35 no.
Paccher ha detto di accettare la propria candidatura e di essere favorevole a farlo in modo provvisorio, in attesa che si definiscano gli assetti politici nelle due due Province di Trento e di Bolzano.
A quel punto Andrea de Bertolini, Pd, ha detto che il centrosinistra vuole sottolineare con forza problemi di metodo e di merito in base alla votazione in oggetto e di essere pronto ad abbandonare l’aula al momento della votazione. Brigitte Foppa (Verdi) ha detto invece di non essere d’accordo sul rinvio e che l’aula oggi dovrebbe scegliere tra la presidente Coppola o la candidatura di Paccher, non vanificando tutto il lavoro della giornata.
Filippo Degasperi (Onda) ha detto che un’eventuale presidenza provvisoria c’è già ed è quella di Lucia Coppola, non ravvisando l’utilità di un’altro presidente provvisorio bis.
Chiara Maule (Campobase) ha detto che se si dovesse procedere alla votazione il gruppo lascerebbe l’aula. Alessio Manica (Pd) ha osservato che la presidenza provvisoria è già prevista dalle norme e che può prendere decisioni in modo legittimato. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha detto di essere scioccato dal fatto di trovarsi in un'aula che non sa prendere delle decisioni e che, a suo parere, il Consiglio regionale andrebbe abolito.
Lucia Coppola ha detto che a quel punto si sarebbe proceduto alla la votazione e che sarebbe stato necessario avere 47 consiglieri in aula e che il più votato avrebbe dovuto ottenere la maggioranza assoluta, mentre dalla seconda votazione in poi sarebbe stata sufficiente la maggioranza semplice ed il ballottaggio tra i due più votati.
La prima votazione ha fatto registrare 49 votanti, 33 voti per Paccher e 6 per Coppola. Si è dunque passati alla seconda votazione: 49 votanti 34 voti per Paccher e tre per Coppola.
La terza votazione si è resa necessaria con i due candidati al ballottaggio, Paccher e Coppola: Roberto Paccher è risultato eletto con 30 voti, a fronte dei 4 voti della consigliera Coppola.
Paccher ha preso posto ai banchi della presidenza pronunciando le prime parole da presidente del Consiglio regionale: “In primo luogo voglio ringraziare le consigliere ed i consiglieri per questa mia elezione, un atto di fiducia e di responsabilità che mi onora. Ho già ricoperto il ruolo di presidente dell’aula regionale nella scorsa legislatura, alternandomi con Josef Noggler, e posso quindi dire di conoscere quello che mi attende. Ma allo stesso tempo non nascondo di essere emozionato, come se si trattasse della prima volta, per questa riconferma che oggi avete voluto accordarmi. Va anche detto che questo passaggio di democrazia esercitata nella sede più importante della nostra Autonomia, il Consiglio regionale appunto, è anche il primo passo concreto di avvio di questa legislatura soggetta, come del resto è avvenuto quasi sempre nel passato, ad una serie di passaggi e di confronti che ne frenano l’attesa partenza. I confronti che si tramutano in scontri, tuttavia, non sono sempre compresi dalle persone (altoatesini e trentini) che ci hanno riconfermato per questi prossimi cinque anni. Il nostro auspicio è quindi quello che la dialettica non finisca per tramutarsi in muro contro muro visto che la nostra gente si attende dalla politica risposte concrete che non possono, converrete, essere trascinate troppo avanti nel tempo. Scelte ponderate ma non trascinate a lungo sono dunque quello che ci auguriamo e per cui fin da subito siamo disponibili a facilitare per quanto nella nostra facoltà.In questo ruolo di garanzia ed rappresentanza di ciascuna della forze politiche elette in Consiglio ribadisco sin da subito che sarò un presidente “super partes”, spogliandomi cioè dell'appartenenza politica al mio partito per garantire voce e spazio a tutte le componenti linguistiche che fanno parte di quest’aula: voglio essere, una volta di più e lo dico senza retorica, il presidente di tutti.
Lasciate - ha detto Paccher - che spenda qualche parole anche nei confronti della Regione, qui nell’aula del suo Consiglio, sottolineando come sia questo un ente che lega le due Province autonome di Trento e di Bolzano, facendone sintesi ed ampliandone le peculiarità che ci rendono un territorio specialissimo. Del resto tra le due Province - come hanno sottolineato anche di recente i due presidenti Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti - il collante, prima ancora che l’ente Regione, è l’unicità dello Statuto di Autonomia. Se poi si guarda con attenzione la Regione svolge il suo ruolo di regia tra Trento e Bolzano grazie ad un dialogo proficuo su temi centrali come la sanità, i trasporti, la previdenza, lo stesso dialogo con Roma. Un confronto con il governo centrale che, aldilà di una narrazione in qualche caso caricaturale, ha sempre visto la presenza di documenti firmati sia da Fugatti che da Kompatscher: i presidenti, insomma, hanno ribadito come ci sia un competenza provinciale ma che serva allo stesso modo una visione condivisa. La Regione serve anche come laboratorio politico per favorire questo processo di sintesi e di visione il più possibile condiviso”. A quel punto la Svp, per bocca di Magdalena Amhof, ha proposto Josef Noggler come vicepresidente, con gli stessi gruppi della minoranza che avevano lasciato l’aula in precedenza a ripetere l’operazione anche in quest’occasione di voto, non partecipandovi. Noggler ha ottenuto 44 voti con 51 consiglieri presenti ed è stato quindi eletto vicepresidente.