Bisesti stoppa FdI: «Cia e Paccher non si toccano». Ma per la nuova giunta siamo sempre più in alto mare
Il capogruppo della Lega boccia l’accordo proposto per uscire dalla crisi di giunta: «La loro richiesta è inaccettabile, non sono figurine. Il mondo non ruota attorno a una vicepresidenza»
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TRENTO. Per Mirko Bisesti, capogruppo della Lega in consiglio provinciale e regionale, l'accordo proposto da Fratelli d'Italia per chiudere la crisi di Giunta è «assolutamente inaccettabile», perché «non si possono spostare ora persone che sono già state nominate come se fossero delle figurine». Bisesti, che è stato l'ultimo segretario provinciale del Carroccio fino al commissariamento, sostiene di esprimere il disagio del gruppo provinciale della Lega e non solo, sia per l'esclusione dalla Giunta dell'assessore meloniano Claudio Cia, sacrificato dal suo stesso partito per garantire la vicepresidenza a Francesca Gerosa, che - naturalmente - perché FdI punta a prendere il posto del leghista Roberto Paccher appena nominato alla presidenza del consiglio regionale, anche grazie ai voti di quattro dei cinque consiglieri di Fratelli d'Italia. Il capogruppo leghista sembra rivolgere con la sua presa di posizione un appello al presidente Maurizio Fugatti, chiamato a decidere se accogliere o meno la richiesta, discostandosi dalle prime dichiarazioni del commissario della Lega, Diego Binelli, in cui ricordava che un solo assessore a Fratelli d'Italia con la vicepresidenza per Francesca Gerosa era «una delle due opzioni proposte» e che la Lega «su Paccher è pronta a fare un passo indietro per la governabilità». Insomma, a rinunciare alla presidenza del consiglio regionale.
Consigliere Bisesti, cosa non condivide delle richieste di Fratelli d'Italia?
Sono sconcertato perché Claudio Cia è un assessore che è stato nominato dal presidente Maurizio Fugatti quindici giorni fa, mentre Roberto Paccher è stato eletto dal consiglio regionale solo pochi giorni fa, lunedì, e quindi non si può immaginare ora di stravolgere tutto, svilire le istituzioni e le scelte di un presidente e il ruolo dell'aula consiliare. E come me la pensano anche gli altri consiglieri della Lega. E poi Claudio Cia ha sempre sostenuto Fugatti.
Per questo difende la scelta di Cia come assessore?
Voglio dire che una volta avvenute le nomine non è questione solo di un partito, ma entra in gioco anche una logica di tutta la coalizione. E Claudio Cia ha sempre dimostrato di essere una persona che fin dal 2018 ha creduto nella coalizione di centrodestra autonomista e lo ricordo bene perché allora ero il segretario della Lega e lui militava in una lista civica e fu uno dei pochi che fin dall'inizio sostenne Fugatti come candidato presidente e la costruzione della coalizione, che ora si è ulteriormente allargata.Il vostro commissario Binelli però ha ricordato che l'opzione della vicepresidenza e un solo assessore era nei patti e che la Lega è disponibile anche a rimettere in discussione l'incarico di Paccher, che per altro era provvisorio.
Perché non si può fare?
Capisco le dinamiche politiche, ma dopo 40 giorni e a nomine fatte questa richiesta è assolutamente inaccettabile. Poi Roberto Paccher, che da tantissimi anni è in Lega, ha gestito molto bene l'aula consiliare nella scorsa legislatura ed ora è stato riconfermato. Non c'è nessun motivo perché debba lasciare il suo incarico. E le istituzioni vanno rispettate, ce lo chiedono i cittadini trentini che guardano questo spettacolo sconcertati e si aspettano serietà. Cia e Paccher non sono figurine che si possono spostare per sistemarne altre, perché ci siamo sbagliati. Non siamo alla bocciofila. Cia ha deleghe importanti sulla disabilità, sociale e trasporti. Non vanno toccati né Cia né Paccher.
Ma Fratelli d'Italia rivendica la vicepresidenza della Provincia che era nei patti elettorali. Basterebbe dargli questa vicepresidenza, no?
Già, non penso che il mondo ruoti tutto intorno a questa vicepresidenza. Poi mi chiedo perché Fratelli d'Italia vuole la presidenza del consiglio regionale e non la presidenza del consiglio provinciale, visto che è una carica che è ancora libera. Invece di toccare le caselle già occupate si trovi un accordo su quelle ancora a disposizione ma facciamola finita perché non stiamo dando uno spettacolo edificante.
Se Cia dovesse lasciare Fratelli d'Italia il gruppo scenderebbe a 4 consiglieri e conterebbe meno. Dovrebbe abbassare le pretese?
Beh, FdI non avrebbe più lo stesso peso della Lega ma quello della Lista Fugatti. L'equilibrio in coalizione dovrebbe essere conseguente.