In Trentino oltre 150 mila case "sfitte", i dati nei comuni: Mezzana, Mazzin e Pinzolo sopra l’80%
Sono 389.418 le case totali, secondo i numeri resi noti da Openpolis, il 39,2% non viene usato come abitazione principale: si tratta di appartamenti vuoti o occupati esclusivamente da persone non dimoranti abitualmente. Enormi le differenze territoriali: le località di montagna sono quelle con il maggior numero di case inutilizzate
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TRENTO. In una provincia "piccola e fragile" com'è il Trentino, il valore del suolo assume un'importanza ancora più forte che nel resto d'Italia. Ed è proprio per questo che il dato aggiornato sulle "abitazioni non abitualmente occupate", come vengono classificate le case sfitte o le seconde case, fa ancora più impressione: abbiamo in tutto ben 152.788 abitazioni non usate come residenza principale su 389.418 case totali secondo i numeri resi noti da Openpolis. In soldoni, il 39,2% delle case trentine non viene usato come abitazione principale: si tratta di abitazioni vuote o occupate esclusivamente da persone non dimoranti abitualmente.
Il dato ha delle enormi differenze analizzando la situazione dei singoli comuni: le località di montagna sono quelle con il maggior numero di case «sfitte» (e in molti casi superiori a quelle abitate) mentre nel fondovalle le percentuali di abitazioni non utilizzate cala sensibilmente.
Il record assoluto è quello del Comune di Mezzana, dove 2.413 delle 2.807 abitazioni non sono occupate abitualmente: l'86% del totale. Sul podio, e sopra la soglia dell'80%, ci sono anche Mazzin di Fassa (81,6%) e Pinzolo (81,4%).
Nella top ten ci sono anche Lavarone, Carisolo, Massimeno, Giustino, Bocenago, Canal San Bovo e Ronzone. Insomma, località montane sì ma non solo Comuni ultraturistici ma anche quelli - come Canal San Bovo - che vivono il problema dello spopolamento montano in maniera molto sensibile. In tutto, sono addirittura 75 i Comuni trentini che hanno oltre la metà delle loro abitazioni non utilizzate abitualmente.In fondo alla classifica troviamo i Comuni del fondovalle: Lavis con il 12,9% di case non occupate è il territorio più abitato in assoluto, poi Terre d'Adige, Mezzolombardo, Calliano e San Michele all'Adige.
Tra i grandi centri, Rovereto (16,6%) fa meglio di Trento (18%) e Pergine Valsugana (20,8%), mentre il 28,2% di Riva del Garda ha sicuramente una spiegazione nelle seconde case ma anche nelle abitazioni adibite ad affitti brevi, così come il 41,2% di Nago Torbole.«In questi dati, da una prima lettura, ci sono le due caratteristiche principali del Trentino: territorio montano e territorio turistico», commenta il presidente del Citrac (Circolo trentino per l'architettura contemporanea) Emiliano Leoni.
«I dati del fondovalle sono piuttosto fisiologici, ma nelle valli ci sono fenomeni con grandi implicazioni urbanistiche. Pensiamo solo al problema di fornire servizi adeguati a territori che in periodo turistico hanno un numero di abitanti enorme e che nel resto dell'anno sono abitati pochissimo. Il dato complessivo mette in risalto un problema di consumo di suolo che non può essere sottovalutato dalla politica. Serve una forte visione per evitare ulteriore spopolamenti nelle valli, tanto nelle zone montane "povere" che in quelle dove l'overtourism rischia di fare danni ancor maggiori», conclude Leoni.