Ferrovia della Valsugana, oltre un anno di stop ai treni per arrivare alla elettrificazione
Lavori dal febbraio 2025 al marzo 2026 per ammodernare i 43,7 chilometri fra la stazione di Trento e quella di Borgo Valsugana Est. Nei giorni scorsi Rfi ha trasmesso l'ok della conferenza dei servizi nazionale al progetto definitivo di questo primo lotto, ma per l'intera linea fino a Bassano mancano le risorse
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BORGO. Il cronoprogramma prevede la interruzione della linea ferrovia della Valsugana per quindici mesi, dal febbraio 2025 al marzo 2026. Uno stop, sulla martoriata linea, per realizzare i lavori di elettrificazione dei 43,7 km tra la stazione di Trento e quella di Borgo Valsugana Est. Nei giorni scorsi, datata 2 febbraio, l'ingegner Giuseppe Romeo di Rfi-Rete ferroviaria italiana, in qualità di presidente, ha trasmesso la determinazione conclusiva della conferenza dei servizi nazionale relativa al progetto definitivo del primo lotto (fino a Borgo).
È stata trasmessa a tutti i soggetti interessati: Provincia di Trento, Comuni, da Trento a Borgo Valgugana, ministeri, società di servizi (da Terna a Open Fiber, da Telecom a Italgas, a Dolomiti Energia Holding...). Un passaggio fondamentale, perché vuol dire che il progetto è definitivamente approvato e c'è la pubblica utilità: l'elettrificazione diventa quindi irreversibile.
Nell'ambito della procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale), si era pronunciata la conferenza dei servizi provinciali nel giugno 2023. L'esito, raccogliendo i pareri dei diversi servizi e dei comuni, considerava alcune criticità meritevoli di approfondimento.
Ad esempio per quanto riguarda il tratto delicato lungo il lago di Caldonazzo, il Comune di Calceranica ha preso atto che la modifica della palificazione per la catenaria che alimenta la linea non è possibile, e che l'univo intervento di mitigazione fattibile è intervenire sul colore, utilizzando tinte scure al posto del grigio zincato. Il Servizio Bacini Montani ha chiesto particolare attenzione per gli interventi sugli attraversamenti esistenti di corsi d'acqua (viadotti, ponti, ponticelli, scatolari o tratti intubati).
Il progetto prevede di intervenire sulle gallerie San Rocco e Albi per permettere l'inserimento della catenaria rigida e la realizzazione di due nuove sottostazioni elettriche, una a Caldonazzo, l'altra a Borgo Valsugana. Con il passaggio finale in conferenza dei servizi, che mette in elenco tutte le prescrizioni, Rfi può dunque procedere con l'appalto. Un appalto integrato, esattamente com'è stato per il bypass ferroviario di Trento, per cui in gara vanno progetto esecutivo e lavori. Certo che si è accumulato un discreto ritardo rispetto al cronoprogramma iniziale, che teneva conto della necessità di mettere in esercizio la nuova linea elettrificata entro il 3 maggio 2026, essendo l'investimento finanziariamente coperto (60 milioni di euro) con i "Fondo olimpici" per i Giochi invernali 2026.
L'approvazione arrivata ora, che dà certezza sulla elettrificazione, comporta però una slittamento di alcuni mesi. Era infatti prevista la messa in gara entro dicembre 2023, con avvio dei lavori il 13 giugno 2024 e la fine entro il 4 dicembre 2025. Come anticipato, l'interruzione della linea, per i 15 mesi, sarà da febbraio 2025. Quindi la conclusione è posticipata. Senza però il rischio di veder compromesso il canale di finanziamento, per la semplice ragione che è stato traslato da un fondo all'altro, dal Fsc (Fondo per lo sviluppo e la coesione) all'inserimento nel contratto di programma tra Mit (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) e Rfi.
Lo stesso destino riservato al bypass di Trento, uscito dal Pnrr per entrare (è l'impegno dichiarato dal viceministro Edoardo Rixi nei giorni scorsi) nel medesimo contratto tra Mit e Rfi.Il lotto 1 fino a Borgo Est equivale ad una soluzione monca. È un problema di risorse. Elettrificare questo primo tratto comporta 60 milioni di costi.
Arrivare fino a Bassano del Grappa richiederebbe altri 280 milioni di euro. Quello realisticamente realizzabile in futuro è il secondo lotto tra Borgo Est e Primolano, perché non ci sono gallerie e i costi sarebbero limitati ad una trentina di milioni. Che però non ci sono.
La Provincia di Trento ha sollecitato l'inserimento anche di questo secondo lotto nel contratto di programma tra Mit e Rfi. Ma lì siamo rimasti. Lo stesso ministero di Salvini che sta facendo cassa con gli extraprofitti ed il Fondo Ferrovia di Autostrada del Brennero spa (oltre 434 milioni fin qui raccolti), non ha ancora dato garanzie sui 30 milioni necessari ad elettrificare l'ulteriore tratto della Valsugana fino a Primolano.