Compra l'auto ma scopre che è rubata: una trentina vittima di un imbroglio partito da Napoli
Una analoga disavventura era accaduto lo scorso anno ad un altro trentino, proprietario (solo per pochi giorni) di una Jaguar da 60mila euro: aveva scoperto per caso, durante un controllo dal meccanico, che le punzonature del numero di telaio erano state modificate
TRENTO. Si è trovata da un giorno all'altro senza la sua Panda, sequestrata dalla polizia stradale perché rubata. Ma la donna, proprietaria della vettura da poche settimane, prima dell'acquisto aveva pure controllato al Pra e non era emerso nulla di anomalo: si è trovata suo malgrado coinvolta in un imbroglio partito da Napoli, attraverso un ritocco del numero di telaio del mezzo rubato.
La macchina, una Panda Cross 4x4, era stata acquistata presso un commerciante trentino che la proponeva in vendita conto terzi. Il prezzo per quel modello (praticamente nuovo, con poche migliaia di euro percorsi) era di 16mila euro.
Non un regalo, insomma. Proprio questo punto, ossia il valore proporzionato al bene in vendita, è stato evidenziato dall'avvocato Vittorio Cristanelli nella richiesta di dissequestro della Panda: l'acquisto era avvenuto «a congruo prezzo di mercato», «in assoluta buona fede» dato che la donna si era documentata sull'origine del veicolo, ed «in forza di un titolo idoneo alla traslazione della proprietà, con successiva trascrizione al Pubblico Registro Automobilistico».
Il sequestro era scattato a metà novembre 2023; a seguito dell'istanza presentata dall'avvocato Cristanelli, la procura di Trento nei giorni scorsi ha dato il via libera alla restituzione della Panda alla donna trentina. Indagini sono in corso per accertare le responsabilità penali della società che si era intestata l'auto rubata, dunque sul proprietario che di fatto ha messo in vendita la Panda attraverso un commerciante e l'ha ceduta all'acquirente trentina. Il caso non è isolato, perché la contraffazione dei numeri del telaio (e delle carte di circolazione) è la tecnica più diffusa fra le bande criminali per ripulire i veicoli rubati e reinserirli sul mercato.
Una analoga disavventura era accaduto lo scorso anno ad un altro trentino, proprietario (solo per pochi giorni) di una Jaguar da 60mila euro: aveva scoperto per caso, durante un controllo dal meccanico, che le punzonature del numero di telaio erano state modificate. Il mezzo era stato sequestrato e su disposizione della procura consegnato alla società che precedentemente ne era proprietaria e che aveva denunciato il furto.