Scuola musicale di Tione, la ex dipendente patteggia per gli ammanchi da 200 mila euro
La vicenda risale al 2022, la contabile trentenne aveva poi restituito 50 mila euro: ieri il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta di patteggiamento a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa. La parte lesa ha già annunciato una causa civile per chiedere un risarcimento più congruo
FASSA Coppia di turisti ruba gli sci durante la vacanza
TRENTO Rubati 40mila euro e danni al negozio
AZIENDE La grande truffa dei corsi di aggiornamento
TRENTO. Fatale fu un mazzo di fiori: sicuramente bello, consistente, da 160 euro. Tanto appariscente da spiccare anche nei conti della Scuola Musicale delle Giudicarie.
Quella fattura, nel settembre del 2022, balzata agli occhi della direttrice Gabriella Ferrari, aveva fatto nascere dei sospetti in capo alla dipendente addetta alla contabilità e fatto scoprire ai vertici e ai soci della Scuola ammanchi ben più consistenti: all'epoca - dato che la vicenda spinse anche il consigliere provinciale Filippo Degasperi a presentare un'interrogazione in merito - si era parlato di circa 200mila euro, tra spese di ogni tipo: cene, pranzi, spese legate a medicinali, il tutto evidentemente non inerente all'attività dell'ente.
Ora sul piano penale è stato messo un punto fermo: ieri - come reso noto attraverso un comunicato dalla stessa Scuola Musicale (nella foto, la sede) in un'ottica di massima trasparenza - il giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali della dipendente infedele a un anno e quattro mesi di reclusione e 800 euro di multa per appropriazione indebita ai danni della Scuola Musicale.
L'indagata ha già versato all'ente 50.000 euro come risarcimento, somma che tuttavia la Scuola Musicale rappresentata dalla legale Luna Panteca, non ha ritenuto sufficiente. Per tale motivo i soci hanno già annunciato l'intenzione di promuovere una causa civile per chiedere un risarcimento che possa essere ritenuto maggiormente congruo.
«Già all'epoca, quando in seno all'ente stavano venendo alla luce gli ammanchi, la dipendente aveva subito presentato le proprie dimissioni», ha spiegato la presidentessa della Scuola Musicale delle Giudicarie Margherita Cogo: con la segnalazione alle forze dell'ordine e all'autorità giudiziaria era iniziato l'iter a carico della dipendente, B. G., che si è concluso ieri.
«Ci è sembrato giusto dare adeguata pubblicità alla conclusione del procedimento penale proprio in nome di quella trasparenza che da sempre contraddistingue la nostra attività e che dobbiamo non solo ai nostri soci e alle famiglie di allieve e allievi, ma a tutta la comunità giudicariese».
La vicenda, come detto, è destinata a non concludersi del tutto: se la somma versata fino ad ora dall'ex dipendente a titolo di risarcimento ha aperto le porte al patteggiamento agevolando la conclusione del capito penale, si aprirà ora quello in sede civile, come conferma la stessa Cogo: «Non voglio fare cifre, ma di certo posso dire che i 50mila euro rappresentano solo una minima parte degli ammanchi che abbiamo verificato e dunque legittimamente i soci hanno dato mandato ai nostri legali di procedere per tentare di tornare nella disponibilità delle somme venute a mancare indebitamente».