Salute / Intervista

Il sistema sanitario e le prestazioni del privato accreditato: «Sulle tariffe troveremo un accordo»

Mauro De Iorio (Tecnomed) sul contestato tariffario nazionale che dovrebbe entrare in vigore il primo aprile: «Siamo parte del sistema Da noi fino a 150 esami diagnostici al giorno. Le strutture private non possono lavorare in perdita, quindi bisogna parlarsi, anche nell'interesse del paziente»

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TRENTO. Aprì il suo primo ambulatorio per fare ecografie negli anni ’80 in corso Rosmini a Rovereto. Poi arrivò l’ambulatorio di via San Marco a Trento. Oggi Mauro De Iorio, fondatore di Tecnomed Verona e Tecnomed Trento nonché direttore sanitario di Tecnomed Trento, è a capo di un impero nell’ambito della sanità privata convenzionata. Eppure lui, più che imprenditore, si sente medico, radiologo.

«Il mio obiettivo numero uno è offrire prestazioni di qualità ai pazienti, garantire diagnosi il più possibile corrette. Ci sentiamo parte di un sistema ed è importante la funzione sociale del nostro lavoro, al di là delle questioni economiche».

A 73 anni De Iorio lavora ancora quattro giorni a settimana come ecografista e la passione per la professione traspare da ogni sua parola. Al suo fianco il figlio Matteo, che come lui è radiologo, direttore sanitario di Tecnomed Verona e dal 2011 responsabile del servizio di risonanza magnetica, radiologia odontoiatrica e radiologia convenzionale di Tecnomed Verona e di Tecnomed Trento.

Dottor Mauro De Iorio, in questi giorni si parla del nuovo tariffario delle prestazioni specialistiche per le strutture private accreditate. Quante prestazioni garantite voi all’Apss ogni anno?

Sono sicuramente numeri importanti. Attraverso il Cup garantiamo 29.804 ecografie; 6.459 risonanze, di cui 1.603 con mezzo di contrasto e 3.752 tac, di cui 844 con mezzo di contrasto. Poi eseguiamo 15.806 esami radiologici che comprendono rx, mammografie, radiografie dentali e moc per un totale di 55.821 esami diagnostici.

Ora che entreranno in vigore queste nuove tariffe ribassate cosa pensate di fare?

Il vecchio nomenclatore era di 15 anni fa, quando i costi erano decisamente inferiori rispetto a quelli che dobbiamo sostenere oggi. Ora tutto è più caro e complesso e questo nuovo nomenclatore prevede una riduzione media del 30% delle tariffe che sono attualmente variabili da una regione all’altra perché quando viene applicato, poi, regioni e province hanno la possibilità di aumentare localmente le tariffe a seconda delle prestazioni. Alcune regioni in passato avevano tariffe più alte, come ad esempio il Veneto. Ora tutte le tariffe saranno equiparate ma pare in Veneto, a breve, interverrà con un adeguamento. Io alla riunione con l’assessore Tonina ho partecipato e ho proposto anche di creare un tavolo lavoro per valutare la sostenibilità di certe prestazioni. Le strutture private non possono lavorare in perdita e quindi, anche nell’interesse dei pazienti, occorre fare un ragionamento. Il rischio, se le tariffe si abbassano troppo, è che venga ridotto il numero degli esami che il privato accreditato può garantire. Soprattutto per tac e risonanze con mezzo di contrasto dove serve un anestesista, un infermiere, un tecnico e dove anche il materiale costa, queste tariffe non sono sostenibili. Stesso discorso per le ecografie.

Però il 1° aprile si parte con questo tariffario.

Si partirà così, ma poi sono convinto che con Provincia e Apss si troverà un accordo perché c’è una forte collaborazione e un buon dialogo. Nessuno si è mai tirato indietro a dare una mano quando c’erano da accorciare liste d’attesa o effettuare esami urgenti. É nell’interesse di tutti collaborare. Noi privati riusciamo essere più resilienti e a mutare con maggiore facilità l’organizzazione. Ad esempio, per venire incontro alle esigenze dei pazienti e per smaltire le liste, noi a Trento siamo aperti anche la domenica.

Non avete problemi ad assumere personale?

Per l’Azienda trovare tecnici di radiologi o radiologi sembra essere un’impresa. È un problema grosso e i prezzi sul mercato delle prestazioni, sia dei libero professionisti che dei dipendenti, sono vertiginosamente aumentati. Rispetto al pubblico noi possiamo però essere maggiormente elastici con turni ed orari, anche se spesso formiamo tecnici che dopo un po’ partecipano ai concorsi per l’ente pubblico, soprattutto in Alto Adige dove pagano di più. Servirebbe ripristinare il corso di tecnico di radiologia anche a Trento, anche perché le richieste di prestazioni radiologiche e della diagnostica per immagini sono in costante aumento, soprattutto degli esami con mezzi di contrasto che sono più onerosi sia in termini di tempo che di costi. Ma sia io e mio figlio siamo medici e siamo anche proprietari della Tecnomed e quindi il nostro approccio è diverso da tante altre strutture che sono gestite da non medici. Abbiamo interesse per la professione, per l’arrivare a fare una diagnosi che poi è l’obiettivo del radiologo.

Oltre al personale, oggi costano tanto anche i macchinari e che devono essere sempre all’avanguardia.

Per noi è fondamentali garantire prestazioni di alto livello e questo dipende dall’operatore e dalla sua cultura ma anche dalle macchine che possono dare una mano, anche se la capacità di un medico radiologo sono fondamentali. Poi ci sono caratteristiche particolari delle macchine. A Trento, ad esempio, abbiamo una risonanza magnetica aperta ad alto campo che ci consente di fare esami per claustrofobici con mezzo di contrasto. E questa è l’unica che c’è in Trentino e anche nel veronese. A Verona, invece, abbiamo una Risonanza magnetica 3 Tesla.

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