Sos, mancano medici di base: in Trentino le "carenze" sono aumentate da 24 a 42
Migliaia di trentini non hanno un dottore vicino a casa, l’Azienda Sanitaria vara un nuovo bando, e intanto metà dei dottori ha più di 1500 pazienti
I DATI Gimbe: il 59,1% dei medici di famiglia ha più di 1.500 assistiti
LE VOCI Il medico: “Ingestibili 1.800 pazienti, siamo stanchi”
APSS Sempre più medici e infermieri scelgono di andarsene
TRENTO. Nuovo anno e nuovo bando. La carenza di medici - in questo caso di quelli di medicina generale - continua a farsi sentire e l'Azienda sanitaria ci riprova. E la cattiva notizia è che le zone carenti continuano ad aumentare: nel nuovo documento per la ricerca di camici bianchi, infatti, sono salite a quota 42, sparse sostanzialmente su tutto il territorio provinciale.
Nemmeno tre mesi fa, a fine dicembre, sull'Adige scrivevamo che «considerato che tutti i posti vacanti non verranno coperti, l'Apss non si fermerà: se questo era un bando straordinario, quello "classico" è previsto per la prossima primavera. La caccia al medico, quindi, continua. Sperando in una attrattività maggiore».
Ci riferivamo a un bando straordinario, promosso per coprire 24 zone carenti. Allora risposero solamente 12 medici, di cui solo 2 provenienti da fuori regione, mentre la maggior parte degli altri dieci erano giovani medici che provavano a "stabilizzare" il loro ruolo, con un contratto a tempo indeterminato. E, va detto, se lo scorso inverno risposero in 12, non necessariamente tutti e 12 sono stati poi assunti: il nuovo bando, con le zone carenti aumentate, fa anzi pensare che ben pochi di quelli siano oggi operativi.
Tornando al nuovo bando, i vertici dell'Apss hanno «approvato l'elenco degli incarichi vacanti di medico del ruolo unico di assistenza primaria a ciclo di scelta per l'anno 2024». Che elenchiamo: nella zona di Trento gli incarichi vacanti sono 10 (3 in zona Argentario e 1 ad Aldeno, Meano, Bondone, Povo, Mattarello, Oltrefersina e San Giuseppe), in Rotaliana 2 (Cembra e Albiano), in val di Non 4 ( Sporminore, Denno, Ville d'Anaunia e Borgo d'Anaunia), in val di Sole 1 (Rabbi), in Alta Valsugana 4 (Altopiano della Vigolana, Fornace, Sant'Orsola e Baselga di Piné), in Primiero 2 (Imer e San Martino di Castrozza), in val di Fassa 1 (Moena), in val di Fiemme 2 (Cavalese e Ville di Fiemme), in Bassa Valsugana 4 (Borgo, Torcegno, Grigno e Telve), in Vallagarina 6 (2 a Rovereto e Mori e 1 a Villa Lagarina e Avio), in Alto Garda 5 (3 a Riva del Garda e 1 a Dro e Arco) e in Giudicarie 1 (Comano Terme). Il totale, quindi è di 42 zone carenti.
E come accennato il dato è in crescita, considerato che per il bando straordinario del novembre scorso l'Apss aveva individuato 24 posti vacanti per i medici di base. Che, ricordiamo, erano: 4 per la zona di Trento (Meano, Argentario, Povo e centro storico) e altrettanti per la Vallagarina (3 a Rovereto e 1 a Mori), tre posti ciascuna per le zone dell'Alto Garda (Arco, Riva e Dro), della Val di Non (Cles, Sporminore e Predaia) e dell'Alta Valsugana (Sant'Orsola Terme, Levico Terme e Pergine Valsugana) e infine due posti per la Rotaliana (Cembra e Albiano), Paganella-Cembra e Primiero (San Martino di Castrozza e Imer).
L'emorragia di medici di famiglia, quindi, prosegue. L'Apss ha provato in questi mesi a tamponare con tre soluzioni: alzare il massimale dei medici da 1.500 a 1.800 assistiti, cercare professionisti disposti a restare in servizio fino a 72 anni e "gettare nella mischia" da subito i giovani. Tre soluzioni, alla luce dell'aumento delle zone carenti, non sufficienti a "curare il paziente". Ora la speranza è nel bando appena promosso: i medici avranno tempo fino al 9 aprile per rispondere.
Nei giorni scorsi la Fondazione Gimbe aveva fatto una "fotografia" della situazione trentina, dicendo che in Trentino il 59,1% dei medici di famiglia ha più di 1.500 assistiti e che, secondo le stime, mancano all'appello 44 professionisti. Alla luce delle 42 zone carenti possiamo dire che quei dati sono assolutamente reali. Secondo Gimbe il Trentino è primo (ma in questo caso non è una medaglia d'oro) tra le regioni per quanto riguarda i medici con un numero di pazienti superiore a 1.500: la media nazionale è infatti al 47,7% e noi siamo quasi al 60%.