Carburanti / Prezzi

Benzina alle stelle, corsa all'affare: ecco dove sono i distributori più convenienti a Trento

Si è rivelata un buco nell'acqua la strategia del governo di far posizionare obbligatoriamente presso le stazioni di servizio il cartello del prezzo medio regionale. Bocciata dalla Corte di cassazione, questa "trovata" è da subito risultata invisa ai benzinai, minacciati di pesanti sanzioni

CODACONS La benzina al servito sfonda i 2,5 euro

TRENTO. Crescono ancora i prezzi dei carburanti arrivati al prezzo medio provinciale di 1,919 euro al litro per la benzina in modalità self e di 1,831 per il gasolio. Nella mattinata di sabato 13 aprile presso le stazioni di servizio meno costose della città si incontrava un discreto viavai, che costringeva gli automobilisti ad alcuni minuti di attesa prima del rifornimento.

In città i carburanti meno cari si trovavano alla stazione "Ip" presso ponte San Giorgio e alla stazione Delta Energy di via Bassano, entrambe a 1,849 per la benzina e a 1,779 per il diesel. Sabato il prezzo più alto per il servito era all'area di servizio A22 della Paganella con la benzina a quota 1,958 mentre a Laimburg, sempre sull'A22, era a 2,129.

A causare questi rincari sono i fattori internazionali che hanno portato all'aumento del costo del petrolio e soprattutto dei trasporti via nave. Il traffico attraverso il Canale di Suez è fortemente limitato a causa delle incursioni dei terroristi yemeniti Houti ai danni delle navi commerciali. E così le petroliere sono spesso costrette a navigare verso sud fino al Capo di Buona Speranza in Sudafrica per poi circumnavigare l'intero continente africano. Un immenso periplo che aumenta di due dollari il costo di ogni barile di petrolio, secondo gli analisti di Wells Fargo.

Dinamiche gigantesche e di difficile risoluzione, ma che arrivano a pesare sulle nostre tasche. Nel frattempo, non calano le accise, nonostante le promesse elettorali reiterate dalle forze politiche al governo nazionale: giova ricordare che le accise pesano sul prezzo finale alla pompa nella misura del 30%. L'unica "arma" a disposizione del cittadino-consumatore è quella di informarsi su quali siano le stazioni di servizio più convenienti, tenendo monitorati i prezzi attraverso i diversi portali online.

Si è rivelata un buco nell'acqua la strategia del governo di far posizionare obbligatoriamente presso le stazioni di servizio il cartello del prezzo medio regionale. Bocciata dalla Corte di cassazione, questa "trovata" è da subito risultata invisa ai benzinai, minacciati di pesanti sanzioni.

«Quello del "prezzo medio regionale" è stato il tentativo di far ricadere la colpa dei rincari sugli esercenti - dice il presidente dei benzinai trentini Faib Federico Corsi - Ma gli esercenti non c'entrano niente, la percentuale dei nostri ricavi è irrisoria». Corsi non è ottimista per l'imminente futuro: «È saltato l'accordo con i paesi Opec e così si riduce la disponibilità di prodotto sul mercato. Inoltre l'arrivo della bella stagione, l'aumento degli spostamenti, aumentando la domanda, non fa pensare ad un'imminente riduzione dei prezzi».

Dello stesso avviso il vicedirettore generale di Confesercenti, Fabrizio Pavan, responsabile sindacale dei benzinai Faib provinciali: «Quella del cartello prezzi medi è stata una farsa, gli unici che non incidono sui prezzi sono i gestori degli impianti. Anzi i nostri margini si fanno sempre più sottili. Dobbiamo anche ringraziare chi come Eni negli anni Novanta promosse la pratica del self service per risparmiare al consumatore pochi centesimi al litro. Oggi ci troviamo con la prospettiva che le stazioni di servizio con il "servito" spariscano sempre di più dai territori e con loro tanti posti di lavoro oltre che un importante presidio di sicurezza».

Il direttore del Centro di Ricerca e Difesa Consumatori di Trento Carlo Biasior conferma il fallimento della strategia del cartello con il prezzo medio regionale: «Non poteva incidere minimamente sui prezzi, è una rilevazione che può essere utile unicamente per un monitoraggio ai fini statistici. I consumatori devono continuare ad attrezzarsi da sé cercando i prezzi più convenienti».

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