Tamponi per il Covid falsi, quasi tutti risarciscono: i clienti pagano mille euro a testa
L'infermiere Gabrielle Macinati, la moglie Debora Angeli e i tre collaboratori Jasmine Sevignani, Massimo Calzà e Silvia Zogmeister che devono rispondere di associazione a delinquere hanno versato complessivamente 20 mila euro (4 mila euro a testa)
FATTO Denunciato a Pergine un infermiere, aveva 120mila euro in contanti
GIUNTA "Siamo sconcertati, i colpevoli devono pagare"
TRENTO. La maggior parte dei 92 imputati nell'ambito dell'inchiesta dei tamponi falsi ha deciso di risarcire l'Azienda sanitaria che si era costituita parte civile chiedendo complessivamente 107 mila euro. L'infermiere Gabrielle Macinati, la moglie Debora Angeli e i tre collaboratori Jasmine Sevignani, Massimo Calzà e Silvia Zogmeister che devono rispondere di associazione a delinquere hanno versato complessivamente 20 mila euro (4 mila euro a testa).
Gran parte degli 87 clienti accusati di concorso in corruzione e di falso in atto pubblico, invece, hanno versato mille euro a testa.
A tirarsi indietro nel pagamento sono al momento soprattutto quei clienti che lavorano come dipendenti pubblici.
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