Sanità / Allarme

Incendio al Santa Chiara, reparti danneggiati e attività riorganizzate, saranno mesi di disagi

Nessuna vittima e fiamme circoscritte, ma Endoscopia è distrutta, i macchinari fuori uso, e per gli esami e le visite bisognerà smistare i pazienti a Rovereto, Arco e Borgo. La comandante dei pompieri: "Intervento rapidisssimo, e il sistema anticendio ha funzionato alla perfezione"

IL FATTO Ecco cosa è successo
VIDEO/1 Fiamme dalle finestre

VIDEO/2 Parla l'assessore provinciale alla Sanità

 

TRENTO. Sono in corso le attività di verifica dei danni provocati dall'incendio divampato intorno alle 6 di questa mattina nell'area di endoscopia dell'ospedale Santa Chiara di Trento. Le cause sono ancora in fase di accertamento, ma per ora è escluso il dolo, in quanto i locali interessati dalle fiamme sono chiusi e interdetti al pubblico e al personale sanitario durante le ore notturne.

Lo ha confermato, in conferenza stampa, la direttrice del Dipartimento infrastrutture dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), Debora Furlani. "Intorno alle 6 è suonato l'allarme ed è iniziata la compartimentazione degli impianti ospedalieri per contenere l'incendio. Una squadra antincendio dell'ospedale ha raggiunto subito l'area interessata, già invasa dal fumo, ma non è entrata. Subito dopo sono intervenuti i vigili del fuoco del corpo permanente di Trento", ha spiegato Furlani.

L'incendio, a quanto emerso, ha interessato solo una sala, ma il fumo e la cenere ha invaso tutta l'area. Per sicurezza, i pazienti ricoverati nei piani superiori e nelle aree limitrofe, in particolare nel reparto di ginecologia e ostetricia e di oculistica, sono stati trasferiti. Complessivamente sono stati trasferiti una ventina di pazienti.

Al momento sono in corso le attività di bonifica, pulizia e controllo dell’unità operativa e non ci sono interruzioni nelle attività di ricovero dell’ospedale. Per precauzione i pazienti ricoverati nelle stanze al piano superiore dell’area interessata dall’incendio sono stati spostati in un'altra ala del reparto. Al piano inferiore, invece, è stata inibita l’attività della sala operatoria. L’attività ambulatoriale di endoscopia digestiva è stata sospesa e le colonscopie prenotate per la giornata odierna saranno effettuate in altre sedi dell’unità operativa e sarà riprogrammata l’attività in collaborazione con gli altri ospedali (Borgo, Arco e Rovereto); l’ospedale di Rovereto coprirà le urgenze di endoscopia e gastroenterologia.

“La segnalazione del principio d’incendio – ha spiegato la comandante dei Vigili del Fuoco di Trento Ilenia Lazzeri - è arrivata due minuti dopo le sei. Il corpo permanente ha immediatamente attivato tutto il personale presente in caserma e richiesto la collaborazione al corpo dei vigili del fuoco volontari di Pergine (per il supporto con l’autoscala) e ai corpi volontari di Gardolo e Povo per effettuare la copertura in caso di ulteriori segnalazioni in città. Il personale è arrivato tempestivamente al presidio ospedaliero ed è intervenuto per “attaccare” il principio d’incendio sia dall’esterno che dall’interno della struttura. Grazie anche al personale dell’azienda sanitaria e alla collaborazione creata 'in tempi di pace', la macchina del soccorso si è attivata velocemente e alle 6.40 le fiamme erano già estinte. Dopo lo spegnimento, il nostro personale ha svolto sopralluoghi assieme a quello dell’ospedale. Ora saranno necessarie attività di bonifica, il corpo permanente fornirà supporto all’azienda sanitaria per rimuovere materiali e le attrezzature danneggiate o da verificare”.

“Il primo allarme in ospedale è scattato poco prima delle 6 – ha ribadito l’ingegner Debora Furlani, direttrice del dipartimento infrastrutture dell’Apss -. Immediatamente il personale formato all’interno dell’ospedale ha verificato come l’area di endoscopia del secondo piano fosse invasa dal fumo. L’Incendio, sviluppatosi nella sala endoscopica dell'area ambulatoriale le cui cause sono in via di accertamento, ha interessato tutto il blocco B del secondo piano e ha danneggiato in maniera importante sia le finiture della struttura sia le attrezzature che dovranno essere in parte smaltite, in parte bonificate e verificate ed eventualmente rimesse all’opera. Il sistema di rilevazione incendi ha funzionato perfettamente ed è stato possibile confinare il principio d’incendio in quel comparto della struttura. Per precauzione una parte della degenza ginecologica è stata spostata nella rimanente parte del reparto allo stesso piano. Al piano superiore sono stati chiusi due ambulatori di oculistica. Attualmente abbiamo attivato le procedure di bonifica dell’area per verificare in maniera puntuale quali e quante delle attrezzature siano ancora in buone condizioni per essere riutilizzate. Per il ripristino dell’attività saranno necessari un paio di mesi”.

“Il reparto gestisce 28 pazienti quotidiani – ha riferito il direttore dell’ospedale Michele Sommavilla - tra gastroscopie e colonscopie che sono stati trasferiti negli altri ospedali della provincia – Rovereto, Arco e Borgo Valsugana – mentre le urgenze sono state spostate tutte a Rovereto. Sono state sospese cautelativamente alcune attività ai piani superiori, l’ambulatorio oculistica e reumatologico, ma sono garantite le urgenze e gli interventi non procrastinabili. Durante l’evento abbiamo limitato i flussi dei pazienti lungo gli accessi della palazzina e così sarà per prossimi giorni. Riorganizzeremo l’attività ordinaria sugli altri ospedali trasferendo medici e infermieri e garantendo orari di apertura più lunghi. Ci stiamo attrezzando per spostare la sala emergenze in un’altra area”.

Incendio al Santa Chiara, mattinata di paura

Le fiamme si sono sviluppate all'interno di un locale del reparto di endoscopia. Il rogo è stato domato nel giro di un'ora

A quanto specificato dal direttore medico dell'ospedale, Michele Sommavilla, l'area di endoscopia interessata comprende quattro sale operative e alcuni locali tecnici e di servizio. All'interno sono custoditi otto strumenti endoscopici e altre apparecchiature tecniche e sanitarie di valore. "Risulta danneggiata in modo importante sia struttura sia attrezzature tecniche, che dovranno essere in parte smaltite e in parte pulite e verificate e, dove possibile, ripristinate. Per tornare alla piena funzionalità dell'area serviranno un paio di mesi", ha concluso Furlani. 

L'attività dell'area di endoscopia dell'ospedale di Trento verrà "riorganizzata nelle sedi ospedaliere di Rovereto, Borgo Valsugana e Arco" hanno detto, in conferenza stampa, il direttore medico dell'ospedale Santa Chiara, Michele Sommavilla, e il direttore dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, Antonio Ferro.

"Le urgenze verranno ricollocate in un'altra ala dell'ospedale di Trento, mentre l'attività ordinaria verrà spostata soprattutto su Rovereto, poi a Borgo e ad Arco, con il conseguente trasferimento anche del personale infermieristico e medico sulle tre sedi. Nei prossimi giorni si vedrà se serviranno altre soluzioni tampone o sarà sufficiente la riorganizzazione periferica", ha chiarito Sommavilla.

Il trasferimento dell'attività ordinaria avviene in un momento in cui era in corso lo smaltimento delle liste d'attesa. "Sono soddisfatto - ha detto al riguardo Ferro - che non vi siano stati feriti. Ora per noi viene la parte più difficile: garantire la risposta dell'attività sanitaria. Mettiamo così subito in pratica il modello dell'ospedale diffuso in Trentino per dare una risposta immediata ai pazienti. In questo modo non servirà appoggiarsi sulle strutture del Veneto. Siamo convinti che riusciremo ad attrezzare nuovamente nel più breve periodo la struttura". 

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