Festa della liberazione, Fugatti e Ianeselli: un patrimonio condiviso da custodire e difendere insieme
Il sindaco di Trento: “L’indifferenza legittima le prevaricazioni. Il 25 aprile è un giorno più “d’attualità” che mai, tutto meno che anacronistico”. Le celebrazioni si sono aperte con la solenne messa in ricordo dei caduti officiata nella chiesa di San Francesco Saverio
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LE FOTO Trento festeggia il 79esimo anniversario della Liberazione
TRENTO. Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il sindaco di Trento Franco Ianeselli hanno partecipato questa mattina, 25 aprile, a Trento alle celebrazioni per il 25 aprile. Insieme a lui diverse autorità. Tra queste il commissario del governo Filippo Santarelli, il vicario del questore di Trento Andrea Vitalone, numerose autorità civili e militari e una nutrita partecipazione dei cittadini.
Nel suo discorso Fugatti - ricordando come la data del 25 aprile non debba considerarsi appannaggio di una sola area politica ma sia un patrimonio condiviso da custodire e difendere insieme - ha sottolineato l’esigenza, in uno scenario caratterizzato da conflitti alle porte dell’Europa, di guardare a ciò che mosse gli uomini e le donne nell’aprile del 1945 che reduci da anni drammatici riuscirono a ricostruire il Paese, forti della libertà ritrovata e animati dal desiderio di pace e democrazia. Il presidente ha ricordato inoltre l’impatto che le dimensioni nazionaliste e centraliste ebbero sull’autonomia e sulla storia trentina, sui diritti negati alle minoranze linguistiche, auspicando che oggi, di fronte a difficoltà inedite, si possano trovare soluzioni che pongano fine ai conflitti nel rispetto delle libertà e dei popoli.
L’indifferenza legittima le prevaricazioni. Il 25 aprile è un giorno più “d’attualità” che mai, tutto meno che anacronistico. E’ il messaggio lanciato dal sindaco Franco Ianeselli per sottolineare l’importanza della Festa della Liberazione, al centro della cronaca quest’anno anche per le polemiche legate a chi, fra i rappresentanti delle istituzioni, ha dichiarato di voler “stare a casa” rimarcando la propria distanza dalle celebrazioni.
Le celebrazioni si sono aperte con la solenne messa in ricordo dei caduti officiata nella chiesa di San Francesco Saverio. Da qui la cerimonia si è spostata in via Belenzani per la deposizioni delle corone di alloro alle lapidi dei caduti di Palazzo Thun. Il corteo - accompagnato dal Corpo Musicale Città di Trento - si è quindi mosso in direzione di Piazza della Portela, per poi rendere omaggio ai caduti con una sosta al Palazzo della Provincia, alla galleria dei Partigiani e in Piazza Pasi, per concludere infine il suo percorso a Palazzo Geremia, dove presso il Salone di rappresentanza si è tenuta la cerimonia di commemorazione aperta dall'esibizione del coro Bella Ciao.