Montagna / Politica

La giunta provinciale apre la caccia, si parte il primo maggio: ecco tutte le date

Fino al 29 giugno ci sarà la possibilità di sparare al capriolo, maschio e femmina e lo stesso per il cervo. Ecco quando e che cosa si potrà cacciare 

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TRENTO. Si riapre la caccia. Doppiette già pronte per i cacciatori. La giunta provinciale ha deliberato nell'ultima seduta le norme che delimitano le specie cacciabili, il periodo di caccia e le modalità. Ovvero accompagnati dal cane o stazionando in appostamento, con quale tipo di fucile e con quali munizioni. L'assessore Roberto Failoni ha presentato tre diverse delibere per disciplinare la materia. Di fatto parte la caccia primaverile-estiva il prossimo 1 maggio con la possibilità di sparare al capriolo, maschio e femmina e lo stesso per il cervo. Possibilità che si chiuderà il 29 giugno, per poi riaprirsi a settembre, l'8 fino al 20 ottobre. Invece date diverse per il camoscio a cui sarà possibile dare la caccia dal 17 agosto fino al 15 dicembre, come per il muflone. Invece per la coturnice la possibilità di sparare è solo dal 2 ottobre al 23 ottobre.

Regole restrittive anche per il fagiano da monte che potrà essere abbattuto dal 2 ottobre al 16 novembre, mentre nelle riserve potrà essere colpito, ma un solo capo, dal 2 ottobre al 23 ottobre. La giunta provinciale ha individuato anche le zone geografiche dove è possibile sparare con fucili a canna liscia per le specie che non siano ungulati, permessa invece la caccia con i fucili a canna rigata per alcuni ungulati. E come detto le zone geografiche: lungo l'Adige, lungo l'Avisio, la fossa di Caldaro. E i laghi: Levico, Lases, Caldonazzo, Lamar, Ledro, Molveno, Piné, Garda e via elencando. Invece niente caccia, perché è sospesa, al cinghiale e alla pernice bianca. Poi la delibera di giunta prevede un lungo elenco di specie cacciabili ma con rigidità, per quanto riguarda gli uccelli. Dall'allodola, cacciabile solo ad ottobre, alla beccaccia, alla cesena sui si erano accesi i riflettori l'anno scorso e per cui il prelievo è previsto dal 15 dicembre al 9 gennaio 2025, ma solo da appostamento fisso e solo dopo che il cacciatore le ha indicato sul tesserino di caccia.

Regole rigide anche per il merlo, per cui nel periodo tra l'8 e il 14 settembre si può sparare solo da appostamento fisso e solo tre giorni la settimana. Date aperte anche per gli uccelli acquatici, dal beccaccino al fischione, dal germano reale all'alzavola, tra il 15 settembre e il 15 gennaio 2025. Disciplinate anche le specie non contigentate: il coniglio selvatico, la lepre bianca e quella comune e la volpe, tutte tra il periodo autunnale quello di gennaio 2025. Disciplina severa anche sugli orari, ovvero tra la mattina all'alba - fino a un'ora prima - e il tramonto.

Orari che ovviamente cambiano con il passare dalla stagione autunnale a quella invernale.In realtà non si tratta di orari e regole e animali elencati a caso, ma nascono da lunghi studi e riflessioni e confronti anche con Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che ha dato il via libera ad alcune condizioni precise. In qualche caso ci sono solo "auspici" tra cui anche quelle sulle munizioni, che siano atossiche e non contengano piombo. Ma non ci sono divieti particolari. Ovviamente confermato il divieto di caccia con gli archi, che fortunatamente per gli uccelli sta un po' scomparendo, a parte alcune zone d'Italia, come nel bresciano, dove invece ancora illegalmente si continuano ad usare.

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