Da qui al Primo Maggio, ancora tempo variabile, prima sole e caldo, poi acqua: le previsioni
L’analisi di Meteotrentino, mercoledì piogge diffuse sulla provincia. Freddo anomalo in aprile? No: Giacomo Poletti ci ricorda la serie storica
TRENTO. Ancora tempo incerto, da qui al Primo Maggio, con una iniziale risalita delle temperature, e poi un peggioramento proprio mercoledì. Lo dicono le previsioni di Meteotrentino.
Oggi si assisterà ancora ad una alternanza tra sole e nubi con schiarite più probabili nelle vallate più ampie e nelle ore centrali della giornata; permane la possibilità di alcune deboli o debolissime precipitazioni sparse.
Domenica qualche nube e qualche precipitazione nelle prime ore della giornata sui settori occidentali, poi via via più soleggiato. Le temperature saranno in risalita.
Lunedì e martedì molto soleggiato con aria più calda, e massime anche oltre i 25 gradi nel fondovalle.
Un peggioramento è atteso per mercoledì 1° maggio, con piogge diffuse.
L’appassionato di meteorologia Giacomo Poletti, nella sua pagina Facebook, ci fornisce anche delle curiosità sul freddo di questi giorni.
"La recente ondata "fredda": è stata anomala? La risposta è no. A Trento (Roncafort) ad esempio la minima più bassa del mese è stata di +3.3° il 19 aprile, un dato poco rilevante statisticamente; basti pensare che dal 1978 ci sono stati ben 27 giorni sotto zero ad aprile, e non mancano i casi di gelate a centro/fine mese (Esempi? -2.0° il 30 aprile 1985 e 18 aprile 1997, -1.0° il 24 aprile 1980). Un po' più rara la massima di +8.4° del 22 aprile, comunque dal 1978 ci sono state 12 giornate analoghe o con massima più bassa nel mese.
Curiosa comunque la durata dell'ondata fresca, circa 11/12 giorni. D'altro canto la maggiore persistenza delle fasi meteorologiche è un trend noto.
Negli ultimi anni gli unici mesi più freddi rispetto alla norma sono caduti in primavera, mentre da inizio estate a fine inverno le anomalie calde prevalgono con continuità. Fra le cause allo studio, l'indebolimento precoce del vortice polare (in sintesi: aumento gas serra -> riscaldamento maggiore al Polo rispetto alle zone equatoriali -> conseguente indebolimento della corrente a getto e del vortice polare -> destabilizzazione precoce di quest'ultimo a fine inverno con notevoli scambi meridiani nord-sud -> qualche ondata fredda ma quasi mai con record -> successiva stagione calda senza più irruzioni fresche alle medie latitudini).
Peraltro, il mese di aprile potrebbe chiudere persino sopra media di temperatura vista l'ondata di caldo da record che si era protratta fino al 14 del mese (il 14 aprile a Roncafort aveva fatto +27.7° di massima!)" conclude Poletti.