Enologia / Il caso

Vino, la dura presa di posizione della Confraternita: “Non ci siamo, bottiglie troppo care nei ristoranti”

Il Gran Maestro Mauro Leveghi pronto ad incontrare i ristoratori trentini per un confronto. E boccia il vino senza alcol: “Non è nella storia e nella tradizione del vino trentino. Produciamo l'1.5% del vino italiano e non è questa la strada da intraprendere, sarebbe un succo di frutta, non di competenza della Confraternita della vite e del vino”

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TRENTO. Si è svolta nei giorni scorsi a Villa Madruzzo a Cognola l'assemblea della Confraternita della vite e del vino Trento. I lavori, dopo la nomina a presidente dell'assemblea del Gran Maestro emerito Enzo Merz si sono aperti con la relazione del Gran Maestro Mauro Leveghi che ha fatto un duro monito sia contro il costo del vino nei ristoranti - per cui si farà promotore di una "moral suasion" - perché ritenuto eccessivo e sia contro il vino senza alcol che non «è vino, è succo di frutta».

«L'intensa attività del 2023 - ha detto Leveghi - è stata caratterizzata da numerosi incontri improntati all'approfondimento della cultura del vino Trentino e alla sua conoscenza. Incontri culturali, visite alle cantine con degustazioni dei vini del nostro territorio. Il nostro scopo è quello di valorizzare le produzione enologica del Trentino consapevoli, che nell'aprire una bottiglia e degustare un calice di vino si incontrano i profumi ed i sapori della terra dov'è cresciuta la vigna, la sua storia e le vicende umane degli uomini che hanno creato quel vino. Il Vino Confratello ha accresciuto il suo interesse con l'intento di esaltare maggiormente la storia, la cultura la territorialità, la riconoscibilità, essendo questi vini la massima espressione del nostro territorio Trentino».

Mauro Leveghi ha quindi ringraziato il capitolo della confraternita che ha lavorato per realizzare l' intensa attività 2023 con le riunioni e l'organizzazione dei numerosi eventi, oltre ad aver implementato e aggiornato il sito, migliorato la presenza sui social e dato alle stampe due numeri de La Vigna. La Confraternita ha svolto un'intensa attività didattica e visite ad alcune cantine per degustare il Vino Confratello. Sono stati inoltre organizzati viaggi fuori provincia come la 3 giorni nel Chianti e la partecipazione di alcuni delegati a ben 12 incontri nazionali e internazionali.

La Confraternita ha inoltre aderito agli inviti ad alcuni eventi: la spremitura delle uve della Nosiola per la creazione del Vino Santo Trentino, la Mostra del Muller Thurgau ed il Festival del TrentoDoc. La Confraternita ha inoltre collaborato con la sede regionale della Rai per la storia del TrentoDoc.

Il Gran Maestro ha quindi fatto alcune considerazioni: «Dai nostri incontri formativi è emerso, per quanto riguarda il TrentoDoc, simbolo effervescente della vitienologia del Trentino, che gode di un notevole successo, la necessità di rispettare i tempi. Preoccupa il fatto che alcune bottiglie vengano messe sul mercato e consumate dopo 2 settimane dalla sboccatura. Questo è un problema perché quelle bottiglie devono riposare e maturare. Ci vuole rigore nel programmare il ciclo e non accelerare altrimenti si perde in qualità. La seconda osservazione riguarda i prezzi dei nostri vini nei ristoranti. Alle volte i costi sono molto elevati. Per questo vorrei fare un incontro con i ristoratori e fare un ragionamento con loro per far si che le bottiglie siano pagate adeguatamente». In conclusione Leveghi ha parlato del vino senza alcol. «Il vino dealcolato non è nella storia e nella tradizione del vino trentino. Produciamo l'1.5% del vino italiano e non è questa la strada da intraprendere, sarebbe un succo di frutta, non di competenza della Confraternita della vite e del vino».

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