I 176 volontari dell’Anffas cercano delle giovani leve
Obiettivo è portare avanti attività a sostegno delle persone con disabilità cognitiva. «Importante l’aiuto dei ragazzi anche per singole iniziative, come passeggiate o cene»
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TRENTO. «L'accompagnamento per un caffè, una passeggiata, una visita ad un museo, un'attività sportiva, un soggiorno al mare o in montagna, una canzone accompagnata con la chitarra, la confezione di un oggetto, una lettura... o quanto la fantasia, la disponibilità di tempo o l'occasione del momento possano suggerire».
Così l'associazione "Liberamente Insieme per Anffas Trentino" descrive le attività a sostegno dell'inclusione e della qualità della vita delle persone con disabilità cognitiva portate avanti dai volontari. Sono 176 i soci dell'associazione che martedì ha tenuto la sua assemblea presso la sala circoscrizionale di Oltrefersina.
I volontari sono in maggioranza donne (115, sono 61 gli uomini). 111 volontari si adoperano presso le sedi di Anffas, 65 presso il Laboratorio sociale. Un elemento significativo è la fascia d'età dei volontari, non proprio giovani: sono 17 gli under-20, 13 sono compresi tra i venti e i trent'anni, 8 tra i trenta e i quarant'anni. La fascia più numerosa sta tra i sessanta e i settant'anni, con ben 63 volontari, mentre gli ultra-settantenni sono 41. Anche questa associazione, come molte altre, fa i conti con l'invecchiamento della base sociale.
Elemento cruciale che la presidente Luciana Carraro Benoni, da quindici anni alla guida dell'associazione e ieri riconfermata fino al 2028, intende affrontare: «La mia priorità è proprio quella di coinvolgere i giovani - ci ha detto a margine dell'assemblea - In generale è vero che per molti giovani il volontariato non è una priorità, ma ci sono quelli che per storia personale o familiare sono molto presenti».
Oltre ai numeri, il problema maggiore del volontariato giovanile è che da giovani è più difficile offrire un impegno continuativo nel tempo: «Per noi la continuità è importante - ha sottolineato la presidente Carraro Benoni - Devo però dire che per noi è importante la presenza dei giovani anche negli eventi a "spot", come le passeggiate, le pizzate, gli eventi rivolti al pubblico».
Di recente hanno causato scalpore e perplessità le parole del candidato alle elezioni europee Roberto Vannacci. In un'intervista il generale sospeso ha detto che gli studenti con disabilità intellettive si sentono più discriminati dentro le normali classi scolastiche piuttosto che in classi frequentate da persone con problemi cognitivi simili ai loro, ipotizzando "strutture ad hoc" per questi studenti.
Su questo, la presidente prende le distanze: «Certamente gli studenti con handicap cognitivo hanno bisogno di momenti dedicati a loro, ma hanno altrettanto bisogno di stare con i loro coetanei al di là delle differenze, è una ricchezza per tutte le parti coinvolte, superando lo stigma che è ancora presente».
Prossimi appuntamenti per l'associazione: 16 maggio, in piazza Duomo "bancarella" per far conoscere le attività; 25 maggio, giornata di festa con le volontari, sostenitori e famiglie nella "Festa della famiglia di Anffas"; dal 12 al 14 luglio, "Porteghi e spiazi" a Lavis, festa e musica in collaborazione con i volontari.
[Nella foto di Alesiso Coser, la presidente Luciana Carraro Benoni e la vice Martina Cappelletti]