Giustizia / Contenzioso

Ventenne morì dopo il vaccino, la famiglia ricorre contro la seconda richiesta di archiviazione del caso

Traian Calancea di Gardolo, ventiquattrenne sportivo ed atletico, ebbe una emorragia cerebrale fatale dieci giorni dopo la dose di Pfizer: denunciati l’ex ministro ed i vertici della sanità nazionale e provinciale

di Marica Viganò

TRENTO. Traian Calancea, giovane atleta di Gardolo (nella foto) morì il 20 ottobre 2021 a soli 24 anni per un'emorragia cerebrale. Dieci giorni prima della scomparsa gli venne somministrato il vaccino Pfizer contro il Covid: non una coincidenza, secondo la madre che ha sempre sostenuto un legame fra la dose inoculata al figlio e il decesso improvviso.

Da quel drammatico giorno, la famiglia del giovane ha iniziato una battaglia per fare chiarezza su quanto è accaduto e attraverso l'avvocata Renate Holzeisen, che è anche consigliera regionale, ieri si è opposta alla seconda richiesta di archiviazione avanzata dalla procura.

L'udienza si è celebrata davanti al gip Enrico Borrelli che a fronte della corposa documentazione depositata dall'avvocata della famiglia si è riservato la decisione. Intanto la madre, Svetlana Rosca, ha denunciato l'ex ministro Speranza ed i vertici della sanità nazionale e locale per una serie di reati che vanno dal commercio e somministrazione di medicinali guasti all'omicidio per sussistenza di dolo eventuale e una situazione di particolare gravità.

La denuncia è stata presentata contro il direttore dell'Azienda sanitaria trentina Antonio Ferro, la direttrice del Dipartimento di prevenzione Maria Grazia Zuccali, la responsabile della farmacovigilanza Marina Ferri e contro il medico ancora da individuare che vaccinò Traian Calancea presso il drive thorugh tamponi di Trento sud. Fra i 14 denunciati ci sono anche l'ex ministro Roberto Speranza, i sottosegretari Andrea Costa e Pierpaolo Sileri, i dirigenti del ministero della Salute, i vertici dell'epoca di Aifa (Agenzia italiana del farmaco), dell'Istituto Superiore di Sanità e del Consiglio Superiore di Sanità.

La prima richiesta di archiviazione della procura risale all'estate 2022, sulla base dell'esito della perizia presentata dagli esperti incaricati dalla procura stessa, ma il gip aveva disposto ulteriori accertamenti. È poi arrivata una seconda richiesta di archiviazione, a cui la madre del giovane Traian si oppone con forza.

Nella documentazione prodotta dall'avvocata Holzeisen viene evidenziata, ancora una volta, la natura sperimentale del vaccino. «Se un produttore non può garantire né l'efficacia e tantomeno la sicurezza è per definizione impossibile escludere la natura sperimentale del prodotto - spiega l'avvocata - È ovvio che l'inoculo di una nuda e cruda sostanza sperimentale è gravemente illegittimo. Tale sostanza mai aveva dimostrato di poter inibire la trasmissione del virus e pure per quanto riguarda la sua indicazione terapeutica autorizzata, ossia l'inibizione della malattia, non è stata confermata l'efficacia. Inoltre non è stata studiata per poter escludere fondamentali rischi per la salute e vita della popolazione, al di fuori di uno studio clinico autorizzato e gestito secondo la severa legislazione prevista».

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